Oggi la giornata per la pace, le iniziative in Provincia
In tanti stanno rispondendo all'appello di Papa Francesco di aderire alla giornata di digiuno in favore della pace: preghiera e digiuno per i consiglieri di Serravalle, bandiere appese alla Camera del Lavoro di Alessandria, preghiera anche ad Ovada
In tanti stanno rispondendo all'appello di Papa Francesco di aderire alla giornata di digiuno in favore della pace: preghiera e digiuno per i consiglieri di Serravalle, bandiere appese alla Camera del Lavoro di Alessandria, preghiera anche ad Ovada
L’Associazione per la pace e la nonviolenza di Alessandria, da posizioni pluraliste e laiche, aderisce all’appello di Papa Francesco ed invita soci e simpatizzanti al digiuno il 7 settembre per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero.
Dalle pagine di Facebook, l’assessore Antonino Bailo annuncia che “Tutti i consiglieri comunali di Serravalle Scrivia, a seguito della grave situazione di guerra civile che coinvolge la Siria, aderiscono in maniera unanime all’invito di Papa Francesco per una giornata di digiuno a favore della pace, convinti che con il dialogo e la reciproca comprensione fra i popoli possa veramente scoppiare la pace”.
Sempre a Serravalle, a Cappelleza, questa sera alle 20,30 ci sarà una preghiera comunitaria.
Ad Ovada, il Centro per la Pace “Rachel Corrie” esporrà la bandiera della pace e parteciperà alla preghiera e al digiuno organizzato dalla parrocchia di Ovada.
Dalle 19,30 alle 22,30 appuntamento sul sagrato della chiesa per il raduno e la preghiera.
Bandiere esposte anche in tutte le strutture della Cgil di Alessandria, che aderisce all’appello nazionale del sindacato.
Appello anche di Emergency, sezione di Alessandria: “Sabato 7 settembre, Emergency parteciperà alla giornata per la pace. Lo faremo nel nostro modo, stando dalla parte delle vittime: in Iraq, dove ogni giorno restituiamo gambe, braccia e dignità ai mutilati di guerra; in Italia, dove i nostri medici prestano le prime cure ai profughi, tra cui molti siriani, che sbarcano sulle nostre coste; lo faremo in Afghanistan, dove quest’anno abbiamo ricevuto oltre il 50% di feriti in più rispetto all’anno scorso – se mai servisse un’altra prova del fatto che le guerre non portano mai la pace, ma aggravano lutti e violenze.
Lo faremo gridando, ancora una volta, il nostro rifiuto della violenza come strumento di aggressione e come strumento di risoluzione delle controversie, la nostra condanna per le armi e gli strumenti di morte che vengono prodotti anche nel nostro Paese, il nostro fermo rifiuto della logica barbara che, ancora oggi, lascia credere che la guerra possa essere una soluzione. Per i cittadini del mondo, la guerra è sempre il problema, e mai la soluzione: “Mai più guerre!”.
Spiega i motivi di una giornata di preghiera e di mobilitazione il Centro per la Pace e la Nonviolenza “Rachel Corrie”.
Papa Francesco invita tutti a una giornata di preghiera e di digiuno. La preghiera per i credenti. Il digiuno per tutti.
Il digiuno è anche un atto di proposta. E Papa Francesco ha accompagnato l’indizione di questa giornata con una chiara proposta che non possiamo non condividere. Una proposta che interpella la politica e tutti i suoi massimi responsabili. Eccone i punti essenziali:
1. “Mai più la guerra! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!”
2. Ferma condanna dell’uso delle armi chimiche.
3. Appello alle parti in conflitto perché ascoltino la voce della propria coscienza, non si chiudano nei propri interessi e intraprendano con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione.
4. Appello alla Comunità Internazionale perché faccia ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana.
5. Appello affinché non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini.
6. Appello affinché agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto.
Perché queste proposte non restino inascoltate sarà necessaria una vasta mobilitazione delle coscienze. E ciascuno di noi ha la responsabilità di fare la sua parte. Papa Francesco ci rivolge un appello chiaro e forte: “Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà!