Marcello Crocco: “Il mio disco una questione di empatia”
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Edoardo Schettino - redazione@ovadaonline.net  
1 Settembre 2013
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Marcello Crocco: “Il mio disco una questione di empatia”

"Acustico Remix", il suo ultimo lavoro col due targato Yo Yo Mundi Martino - Cavallieri, nasce da un gioco: rendere in versione acustica sonorità tipicamente elettriche

"Acustico Remix", il suo ultimo lavoro col due targato Yo Yo Mundi Martino - Cavallieri, nasce da un gioco: rendere in versione acustica sonorità tipicamente elettriche

OVADA –  Venti minuti di esibizione, per un gruppo selezionato di amici, l’intenzione di sintetizzare percorsi di formazione musicale molto diversi tra loro. E’ nato così “Acustico Remix”, il disco realizzato dal flautista ovadese Marcello Crocco in collaborazione con Fabio Martino, fisarmonica e Andrea Cavallieri (contrabbasso), membri fondatori del gruppo acquese Yo Yo Mundi. “Un trio così – racconta lo stesso Crocco a due giorni dalla presentazione live del loro lavoro alla Loggia di San Sebastiano – già di per se è quanto di più improbabile… E di sicuro non c’è un repertorio apposito”. E da qui nasce il sottotitolo del loro lavoro, “ensemble di musiche possibili”, che sottolinea l’attento lavoro di arrangiamento sviluppato per rendere brani difficili da immaginare in versione solo acustica. E’ il caso di un classico pop degli anni ’80 come “Save a prayer” dei Duran Duran.

“La mia formazione musicale è prettamente classica – racconta Crocco – anche se ho iniziato a suonare il flauto affascinato Ian Anderson (polistrumentista dei Jethro Tull ndr) e pur avendo conosciuto in famiglia fin da piccolo un repertorio più moderno. Il disco è nato a poco a poco, dopo che ci siamo trovate per suonare assieme”. La lista dei “pezzi” eseguiti è particolare. C’è il tango di Astor Piazzolla, concessione alla fisarmonica di Martino, ma anche una travolgente interpretazione di un brano della tradizione yiddish come  “Il treno delle 7.40”. Ma c’è anche la tradizione irlandese con “Ashokan Farewell” e Paul Mc Cartney con “English tea”. E poi tre brani originali: “L’incontro” dello stesso Crocco, “Fleurs and Hiver” di Cavallieri e “Valzer nel Castello” di Martino.

E per registrarlo i tre musicisti in un castello medievale ci sono andati davvero. La registrazione è infatti avvenuta nella “Sala delle Botti” a Monastero Bormida. “Da sempre – racconta Crocco – cerchiamo – ambientazionI che diano una risposta naturale i nostri strumenti. Le canzoni sono registrate suonandole dall’inizio alla fine, scegliendo al termine la versione che ci sembra migliore. In questo modo possiamo rendere l’empatia e il feeling che si crea tra noi musicisti con l’esecuzione”.

Un bel feeling si è prodotto anche l’altra sera alla Loggia in una serata definita dallo stesso Crocco “una delle più belle della sua carriera”. “Tanto  che – scherza – mi verrebbe voglia di non suonarci più per conservare questo ricordo perfetto. Quando sei a casa tua c’è una componente emotiva diversa. Per fortuna abbiamo trovato un pubblico folto, caloroso”.

 

Il disco è attualmente acquistabile via internet su Itunes o Amazon. Ma per chi è meno tecnologico si sta lavorando a un progetto di distribuzione per renderlo disponibile anche nei negozi.     

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