Barisione: modelli di sviluppo? Quello misto non basta piu’
E' la provocazione del sindaco di Rocca Grimalda. "Bisogna pensare come un'unica città di 30 mila abitanti. Puntare su cultura e turismo"
E' la provocazione del sindaco di Rocca Grimalda. "Bisogna pensare come un'unica città di 30 mila abitanti. Puntare su cultura e turismo"
Per il rilancio occorre porre l’ambiente, nei suoi diversi aspetti, al centro della nostra futura crescita, farne il filo conduttore, l’idea forte che ci caratterizzi: un polo “ambientale” in cui le piccole e medie imprese possano insediarsi per la realizzazione di prodotti tecnologicamente avanzati (a integrazione di quelli già presenti nel territorio) anche a supporto della produzione di energie da fonti rinnovabili. Contemporaneamente c’è da intensificare la valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico e del nostro turismo “rurale” fatto di caratteristici centri storici, castelli, enogastronomia e tradizioni popolari. Il raddoppio delle presenze turistiche nell’Ovadese negli ultimi 6 anni (da 25.000 a 53.000) è un dato che ci impone una visione socio-economico nuova, dove il binomio vite/turismo diventa inscindibile”.
Ma per fare questo occorre essere tutti d’accordo. E i Comuni dell’Ovadese forse guardano ancora un po’ troppo ai rispettivi campanili… “Per iniziare a costruire una nuova idea di sviluppo della nostra zona – afferma ancora Barisione – è indispensabile agire come una “Città di 30mila abitanti”: bisogna fare massa critica per poi dialogare con i territori circostanti (novese e acquese) in modo proficuo e senza subalternità. Occorre rafforzare l’associazionismo tra le 16 municipalità dell’Ovadese. Del resto la storia recente dice che il nostro è un territorio che ha sempre saputo dialogare e prima di altri è stato in grado di fornire servizi a tutti i cittadini: due esempi, la Saamo e il Consorzio Servizi Sociali. Quindi è indispensabile un salto di qualità: la “Città di 30mila abitanti”.
Non solo nei trasporti o nei servizi socio-sanitari, ma anche nella cultura e nel turismo. E’ il momento di una proposta turistico/culturale unitaria. Sono infatti sempre più convinto (perché sperimentato) che la cultura possa essere volano di sviluppo economico per l’intera zona, ma dobbiamo crederci fino in fondo”. Chissà se queste idee troveranno posto nei prossimi programmi elettorali…