I sindaci: “Torino ci ignora, chiederemo l’annessione alla Liguria”
Una decina di sindaci, in fascia tricolore, hanno aderito alla manifestazione dei sindacati per il trasporto pubblico locale: si sta creando una situazione insostenibile. Dopo i tagli alla sanità e alle linee ferroviarie non ci possono togliere anche il trasporto. Ad Ovada raccolte già 500 firme contro i tagli in pochi giorni
Una decina di sindaci, in fascia tricolore, hanno aderito alla manifestazione dei sindacati per il trasporto pubblico locale: ?si sta creando una situazione insostenibile. Dopo i tagli alla sanità e alle linee ferroviarie non ci possono togliere anche il trasporto?. Ad Ovada raccolte già 500 firme contro i tagli in pochi giorni
“E’ una situazione drammatica – dice il sindaco di Tagliolo, Franca Repetto – le nostre comunità sono già state penalizzate dal taglio della linea ferroviaria. Se ci tolgono anche gli autobus rischiamo l’isolamento”.
Oltre tutto, aggiunge, “in contemporanea sono stati ridimensionati anche i servizi sanitari. Si aggiunge quindi anche la difficoltà a raggiungere i punti di cura”. Il problema contingente è la paventata ipotesi di fermare gli autobus nel mese di agosto anche se, dopo l’incontro con il Prefetto, l’emergenza sembra essere stata scongiurata, almeno nelle fasce orarie protette.
“Se è così che ci tratta la Regione – incalza il sindaco di Cassinelle, Roberto Gallo – chiederemo di staccarci dal Piemonte ed andare con la Liguria. Da Torino non si rendono conto che le nostre popolazioni sono per la maggior parte composte di persone anziane, che utilizzano il mezzo pubblico come unica possibilità di spostarsi”.
Sulla questione tagli interviene anche il senatore Daniele Borioli, presente alla manifestazione: “la Regione Piemonte ha maturato in tre anni 370 milioni di debito sul trasporto pubblico locale ed è stata l’unica regione in Italia a chiedere allo Stato di ripianare il debito con uno storno di 150 milioni dai fondi destinati agli investimenti, imponendo peraltro un piano di tagli che coinvolge solo le provincie di Alessandria e Biella”.
Intanto, giovedì sera una delegazione di comuni era stata ricevuta a Palazzo Delfino a Ovada per la consegna delle 500 firme raccolte in pochi giorni. “La cosa essenziale è che quando si parla di utenti – ha spiegato la portavoce della protesta, Alessandra Ravera – parliamo di anziani che in questo modo faticherebbero a andare a fare la spesa e andare dal medico, oppure venire fino a Ovada. Per questo i criteri della Regione vanno rivisti”.
“I criteri della Regione – ha aggiunto il sindaco Oddone – potranno andare bene nelle aree urbane ma non in un territorio che negli ultimi anni ha pagato un prezzo pesantissimo. Il taglio colpisce in particolar modo la provincia di Alessandria. Il nostro compito non può essere altro che continuare a spiegare le ragioni del territorio”.