Cassa integrazione: record nel 2013
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Cassa integrazione: record nel 2013

Cassa integrazione, mai così alta. In crescita quella in deroga "ma la Regione è ferma da febbraio nelle autorizzazioni". I sindacati spiegano i motivi dei due scioperi in programma, quello nazionale del 22 e quello della città il 25. "Noi siamo pronti a ripartire con i tavoli"

Cassa integrazione, mai così alta. In crescita quella in deroga "ma la Regione è ferma da febbraio nelle autorizzazioni". I sindacati spiegano i motivi dei due scioperi in programma, quello nazionale del 22 e quello della città il 25. "Noi siamo pronti a ripartire con i tavoli"

PROVINCIA – Oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione autorizzata nel primo quadrimestre del 2013, + 56% rispetto ad un anno fa. Un record, in negativo, in questo anno di numeri neri. “Non è più crisi, è il sistema strutturale che è ceduto e, anche in caso di ripresa, il tessuto economico è talmente a terra che potrebbe essere incapace di riagganciarla”. Non sanno più che parole usare i sindacati Cgil, Cisl e Uil per descrivere la situazione generale e quella alessandrina in particolare. Nel tredicesimo rapporto, i confederati sottolineano come “Siamo la quarta provincia per numero di ore richieste di cassa in deroga”, dice Aldo Gregori, segretario generale Uil. 692.680 ore richieste negli ultimi quattro mesi. “La cassa integrazione in deroga è esplosa in Provincia. Il dato reale è anche più alto di quello ufficiale – spiega Silvana Tiberti, segretario Cgil – siamo a 1.600.000 ore richieste e non autorizzate. Siamo fermi al mese di febbraio, i pagamenti della Regione sono bloccate, da gennaio”.
“La crisi è iniziata dal settore manifatturiero, dall’orafo in particolare, è arrivato ai servizi, ha travolto l’artigianato ed anche il commercio. Il numero di ore di cassa integrazione è raddoppiato nella grande distribuzione. Nessuno si salva. Tiene forse l’agricoltura”, è l’analisi di Silvana Tiberti.

Alessandria, poi “ha una specificità particolare”: si chiama dissesto. “Ma il problema non sono solo le partecipate, purtroppo”, dice Alessio Ferraris.
La prima risposta unitaria che danno i sindacati è lo sciopero del 22 giugno: “in mille circa partiremo da Alessandria per la manifestazione unitaria di Roma. Insieme, unitariamente, per chiedere il finanziamento degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013, l’effettiva salvaguardia degli esodati; per ridurre le tasse per i lavoratori dipendenti, i pensionati e le imprese che faranno assunzioni nel prossimo biennio; rilanciare le politiche anticicliche, ridurre i costi della politica e altre misure necessarie”.
Ad Alessandria confermato anche lo sciopero generale della città il 25 giugno. “La crisi, come è stata affrontata in città è stata una cattiveria senza senso – dice Ferraris – di cui mi auguro che la città si ricorderà”. Intanto domani mercoledì, i tre segretari incontreranno il ministro D’Alia. Un altro passo che va a completare un percorso iniziato proprio a Roma, con la manifestazione di aprile. “Occorre riprendere il filo interrotto, quello dei tavoli, ma che non devono essere di crisi, ma di ripresa. Noi faremo proposte, non solo per il Comune, ma per tutti i settori”.

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