Benedicta, stop ai lavori
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
8 Giugno 2013
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Benedicta, stop ai lavori

Revocato dalla Provincia l'incarico assegnato due anni fa all'impresa Genovese Csg, colpevole, nonostante le diverse proroghe, di non aver rispettato i termini stabiliti per portare a termine gli interventi. Sempre piu' lontana l'edificazione del Centro di documentazione.

Revocato dalla Provincia l'incarico assegnato due anni fa all'impresa Genovese Csg, colpevole, nonostante le diverse proroghe, di non aver rispettato i termini stabiliti per portare a termine gli interventi. Sempre piu' lontana l'edificazione del Centro di documentazione.

BOSIO – Non solo mancano i soldi per il secondo lotto (670 mila euro) ma anche il primo è, al momento, naufragato: sempre più in difficoltà la costruzione del Centro di documentazione della Benedicta, previsto sotto i ruderi della cascina distrutta dai nazifascisti nel 1944. La Provincia ha infatti revocato l’incarico affidato all’impresa Csg di Genova. I lavori (750 mila euro) erano stati assegnati 2 anni fa e avrebbero dovuto terminare in un primo tempo nel novembre 2011 ma, in seguito a una variante al progetto, nell’agosto dello scorso anno.

Sono state però concesse altre sospensioni dei lavori e ulteriori proroghe, “tenendo conto anche del peculiare contesto ambientale in cui si sviluppa l’opera”. L’ultima data fissata dall’amministrazione provinciale era il 9 maggio ma da dicembre al mese scorso il cantiere è rimasto inattivo. La Csg, ricorda la Provincia, “non ha realizzato interventi significativi quali la soletta di copertura, la pavimentazione, gli infissi e i drenaggi”. Per questo, il 7 maggio il direttore dei lavori, nominato dall’amministrazione provinciale, ha intimato alla ditta di ultimare tutte le opere entro 10 giorni, senza però ricevere alcuna risposta. Fino al 24 maggio, quando la Csg richiedeva l’ennesima proroga dei lavori, ottenendo èperò una risposta negativa.

Da qui la decisione di risolvere il contratto, approvata dalla giunta provinciale, che si è anche riservata la facoltà di chiedere i danni al’impresa. Ora la Provincia procederà a un nuovo affidamento dell’intervento.
Il Centro di documentazione, sulla carta, dovrebbe avere una superficie di 412 metri quadrati di superficie, con spazio espositivo permanente di 212 metri per le attività di ricerca, sala riunioni, ufficio con archivio e zona servizi, oltre a una reception, una sala espositiva e una sala conferenze, con 95 posti complessivi per attività quali l’assistenza didattica alle scuole attraverso scambi culturali.

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