Certificati medici falsi, a processo
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
24 Aprile 2013
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Certificati medici falsi, a processo

Certificati medici falsi per giustificare le tante assenze del figlio alla scuola elementare. Una donna di Ovada è sotto processo a Novi con l’accusa di falso. Difesa dall’avvocato Piero Monti, secondo la Procura della Repubblica ha consegnato alla scuola frequentata dal bambino documenti falsificati

Certificati medici falsi per giustificare le tante assenze del figlio alla scuola elementare. Una donna di Ovada è sotto processo a Novi con l?accusa di falso. Difesa dall?avvocato Piero Monti, secondo la Procura della Repubblica ha consegnato alla scuola frequentata dal bambino documenti falsificati

NOVI LIGURE – Certificati medici falsi per giustificare le tante assenze del figlio alla scuola elementare. Una donna di Ovada è sotto processo a Novi con l’accusa di falso. Difesa dall’avvocato Piero Monti, secondo la Procura della Repubblica ha consegnato alla scuola frequentata dal bambino documenti falsificati.

Nell’udienza di ieri sono state ascoltate Maria Simcich, pediatra di Genova, e Giacomina Merlo, medico ovadese. Hanno entrambe smentito di aver redatto i certificati medici esibiti dall’imputata. “Il documento – ha detto Simcich – risulta redatto da me ma io sono caduta dalle nuvole: non ho mai lavorato a Ovada né ho mai fornito il mio codice fiscale che appare sul certificato”.

La dottoressa Merlo ha affermato di aver curato solo in un’occasione il bambino e di aver scritto un solo certificato, “poi falsificato con correzioni evidenti per utilizzarlo in un’occasione successiva a quel periodo, esattamente 2 anni dopo. Sono stata avvertita dalla scuola dell’accaduto”.

Le indagini sono partite da una segnalazione della dirigenza scolastica ai servizi sociali e ai carabinieri per elusione degli obblighi scolastici dopo le numerose assenze del bambino.

La madre, è stato detto ieri in tribunale, aveva richiesto di mandare gli insegnanti a casa ma la scuola non aveva rilevato le condizioni sociali ed economiche per mettere in atto questa soluzione. Si era anche rivolta al provveditore agli studi di Alessandria, senza successo.

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