Giovannini: “Crescere si può, si deve”
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Giovannini: “Crescere si può, si deve”

Presentata la 154esima Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria. “Non ci sono miglioramenti rispetto ai mesi precedenti: i segnali della ripresa devono arrivare entro 3 mesi”. L'export però traina le aziende

Presentata la 154esima Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria. ?Non ci sono miglioramenti rispetto ai mesi precedenti: i segnali della ripresa devono arrivare entro 3 mesi?. L'export però traina le aziende

ALESSANDRIA – “Il tempo è scaduto: concediamo solo tre mesi per rilanciare l’industria, recuperare la crescita dell’economia e salvare l’Italia. Denunciamo l’emergenza della crisi nazionale – afferma Marco Giovannini, Presidente di Confindustria Alessandria (a destra nella foto) alla presentazione della 154a indagine congiunturale. “Le cifre assomigliano a quelle di un bollettino di guerra: 41 imprese chiuse al giorno, l’8 per cento del Pil (prodotto interno lordo) perduto dal 2007 ad oggi, che equivale a oltre 100 miliardi, 90 miliardi di euro che la pubblica amministrazione deve alle nostre imprese. In pochi anni abbiamo vanificato i frutti del miracolo economico, come ci ha spiegato il Centro Studi Confindustria la scorsa settimana al convegno di Torino. ‘Se chiudono le imprese muore il Paese’ ha detto Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. Abbiamo una priorità: la crescita, e solo il manifatturiero può dare una crescita solida. Possiamo ancora farcela, ma è necessario agire subito, e l’assenza di un governo ormai sta costando troppo. Diciamo che ‘crescere si può, si deve’, ma i segnali della ripresa devono arrivare entro tre mesi, perché anche per questo trimestre di primavera l’indagine congiunturale di Confindustria Alessandria non presenta novità rispetto ai mesi precedenti: le aspettative degli industriali locali non sono ottimistiche, tranne che, ancora una volta, per l’export, che traina le nostre aziende”. L’appello di Marco Giovannini trova conferma nei risultati dell’indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Alessandria, che registra le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre aprile-giugno 2013.

Rimane sostanzialmente invariato il trend dei precedenti trimestri e i dati dei principali indicatori sono ancora negativi per occupazione, produzione e ordini totali. Gli ordini export, invece, restano positivi, e prosegue la tenuta del grado di utilizzo degli impianti e della propensione a investire. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in leggero calo rispetto ai precedenti trimestri, e la maggioranza degli intervistati (il 72%) prevede comunque invariata l’occupazione. Il settore metalmeccanico presenta dati negativi, la chimica previsioni migliorative e dati tutti positivi e in crescita, per la gomma-plastica si rilevano indici positivi per ordini totali ed export. Il settore alimentare, soggetto a forte stagionalità, mostra dati positivi per produzione e ordini export. Il comparto delle industrie varie, che comprende grafiche e cartotecniche, tessile e calzature, legno e materiali da costruzione, prevede valori negativi. Cresce il ritardo negli incassi, mentre il portafoglio ordini a breve termine è stabile.

L’indice di previsione dell’occupazione è a –10 (era –12 lo scorso trimestre, e a –11 un anno fa), l’indicatore della produzione è a –8 (era –16 tre mesi fa e –4 un anno fa). Gli ordini totali sono negativi a –6 (erano –17 tre mesi fa e –3 un anno fa). Sono invece a +9 gli ordini export (erano a +10 tre mesi fa e a +13 un anno fa). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal 32% degli imprenditori del campione (erano il 35% tre mesi fa e 22% un anno fa) e la maggioranza degli intervistati (il 72%) prevede invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti è al 66% della capacità (era il 67% tre mesi fa), e la propensione a investire, per ampliare o sostituire impianti, è dichiarata dal 55% degli intervistati (era il 57% tre mesi fa). Il ritardo negli incassi sale ed è segnalato dal 64% degli intervistati (era il 56% lo scorso trimestre), mentre il 61% ha lavoro per più di un mese (era il 61%).

Per Giuseppe Monighini, del servizio economico e finanza, “data la situazione è già positivo il fatto che non ci siano peggioramenti. Tutti gli indicatori restano sotto lo zero tranne l’export con il quale le imprese sopravvivono. La propensione a vendere all’estero fa aumentare anche la produzione, inoltre le imprese più grandi vanno meglio di quelle piccole”. “Piccolo non è più sinonimo di bello. Specialmente in Italia il vicino che produce nello stesso settore più che un concorrente è visto come un nemico ma in realtà dovrebbe diventare un alleato. È necessario fare rete, unendo le forze tramite le associazioni di imprese”.

“Anche per l’industria locale “crescere si può, si deve” – commenta Fabrizio Riva, direttore di Confindustria Alessandria (a sinistra nella foto) – e dalla nostra parte possiamo contare sulle capacità di attrarre la domanda dei mercati emergenti, su efficienza, specializzazione, flessibilità, innovazione delle nostre imprese, puntando sui mercati esteri. Facendo leva su queste forze, che sono proprie del nostro tessuto produttivo, se il contesto in cui le imprese agiscono tornerà ad essere finalmente migliore dell’attuale, allora potremo tornare a ragionare di ripresa e crescita, e potremo dare finalmente una risposta positiva alle esigenze di occupazione, specie quella giovanile e qualificata, oggi così penalizzate nel nostro Paese, che altrimenti rischia di regalare ad altre economie il capitale umano che abbiamo formato a nostre spese”.

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