Ospedale: medici di famiglia preoccupati. Tensione Sindaco – Asl
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Edoardo Schettino - redazione@ovadaonline.net  
13 Aprile 2013
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Ospedale: medici di famiglia preoccupati. Tensione Sindaco – Asl

Oddone se ne fa portavoce nell'incontro in Comune. Porretto, direttore sanitario: "Quattro protocolli firmati dai responsabili dei reparti"

Oddone se ne fa portavoce nell'incontro in Comune. Porretto, direttore sanitario: "Quattro protocolli firmati dai responsabili dei reparti"

OVADA – “L’interpretazione che qui è stata data del Punto di Primo Intervento finora è stata elastica. Di norma esso non è posto per il transito dei pazienti ma è stata prevista questa possibilità. Sta al personale del 118 valutare se è il caso di indicare il passaggio dal presidio di Ovada per la stabilizzazione, oppure se disporre il trasferimento immediato nel punto più adeguato alla sua patologia. Non prendiamoci in giro con passaggi inappropriati in caso di patologie gravi, ad esempio ictus o infarti”. Parole del coordinatore regionale del 118, Danilo Bono, che nell’incontro di ieri sera a Palazzo Delfino ha confermato la prima interpretazione data delle norme che scatteranno da lunedì. Discussione prolungata e con momenti di tensione tra il sindaco di Ovada, Andrea Oddone e i dirigenti dell’Asl Paolo Marforio, Stefano Ricagni e Simone Porretto. Oggetto del contendere una lettera inviata dai medici di famiglia che avrebbe espresso dubbi sulla sicurezza dell’ospedale ovadese.
 
“E’un’opinione”, ha ribattuto Ricagni, direttore amministrativo. “I responsabili dell’Ospedale di Ovada – è stata la replica più articolata di Porretto, direttore sanitario dell’Ospedale di Ovada – hanno firmato quattro protocolli a proposito delle procedure che saranno messe in atto”. “Ne prendo atto – è stata la risposta di Andrea Oddone – e per me va bene. Ma a breve convocheremo un incontro con i medici di famiglia per un chiarimento”. Di fatto, tiene ancora banco la questione degli anestesisti. L’esempio riportato è quello del Punto di Primo Intervento di Nizza Monferrato dov’è prevista la loro presenza tra le 8.00 e le 16.00 e poi con reperibilità. “Ma la situazione – ha precisato Maforio è diversa – perché in quell’ospedale è prevista una chirurgia generale, ortopedica della spalla e urologica per disimpegnare Asti. Respingo con forza l’idea che le nostre scelte siano state determinate solo da considerazioni economiche. Qui si tratta di assicurare il servizio migliori, partendo da indicatori rigorosi della qualità dei servizi”.
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