Rivivono le vecchie cabanere
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Diego Cartasegna - redazione@ovadaonline.net  
11 Aprile 2013
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Rivivono le vecchie cabanere

Un progetto vuole recuperare i sentieri che collegavano la nostra regione alla Liguria, utilizzati per lavoro o per i pellegrinaggi

Un progetto vuole recuperare i sentieri che collegavano la nostra regione alla Liguria, utilizzati per lavoro o per i pellegrinaggi

LERMA – Le chiamavano “cabanere” ed erano le strade (o meglio le mulattiere) che collegavano un tempo i paesi dell’Alto Monferrato, quelli a ridosso dell’Appennino, con la Liguria, attraverso lo snodo di Capanne di Marcarolo (“Cabanne”), in un epoca in cui la piccola frazione di Bosio era un punto cruciale per i trasporti tra la val Padana e il mare. Su quegli antichi percorsi (che più o meno corrispondono alle più celebri “vie del sale”) transitavano a dorso di mulo (o sulle spalle dei viandanti) merci di vario tipo e gente che si spostava per lavoro o per pellegrinaggi. Insomma erano le autostrade di tanti secoli fa. Oggi sono pressoché scomparse, inghiottite il più delle volte dalla vegetazione o trasformate in strade vere e proprie (di solito sterrate). Qualcuna di queste mulattiere, sul versante ligure, però, è stata recuperata ed è diventata un percorso escursionistico.

Ma anche dalle nostre parti forse si sta muovendo qualcosa. Infatti da tempo sta crescendo l’interesse per questi storici “cammini” che gli appassionati di trekking visitano sempre con maggior frequenza.

E così è nata una proposta da parte di Carlo Bertelli, appassionato escursionista ligure, che ha coinvolto l’Anpi ed il Club Alpino Italiano per ripristinare alcuni tratti di “cabanere” nella zona compresa tra Casaleggio Boiro, Mornese, i Laghi della Lavagnina e il Sacrario della Benedicta. Bertelli ha battuto palmo a palmo quell’area ed ha scoperto che, in molti punti, l’antica mulattiera esisteva ancora, sebbene in gran parte invasa dalla vegetazione, e si snodava in un ambiente ormai diventato quasi totalmente “selvaggio”, lontano dai percorsi usati oggi. E per percorsi intendiamo non le vie di comunicazione stradali vere e proprie ma addirittura i sentieri su cui passano normalmente gli escursionisti. In questo modo è stato ricostruito un tragitto che, partendo da Casaleggio Boiro, tocca i Laghi della Lavagnina e, inerpicandosi per piccole valli e creste, arriva a Capanne di Marcarolo, non lontano dalla Benedicta. Si tratta di una mulattiera che, in moltissimi tratti, ha incredibilmente resistito all’usura del tempo e che conserva ancora il segno dell’antico intervento umano, con i suoi muretti a secco e le sue pietre ben disposte sulla “via”.

Il tracciato è indubbiamente di grande interesse naturalistico e storico, per i suggestivi luoghi che vengono toccati e per la testimonianza di un passato di cui si è in gran parte persa la memoria. Il Comune di Casaleggio e l Parco Capanne di Marcarolo hanno manifestato vivo interesse per la proposta. Chissà se si riuscirà a concretizzarla veramente…

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