Per il ponte di Pasqua privilegiato l’agriturismo
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
1 Aprile 2013
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Per il ponte di Pasqua privilegiato l’agriturismo

Volano (compatibilmente con -10% rispetto al già deludente 2012) Piemonte, Lombardia, Campania e Puglia. Arretra la Toscana, più cara. E vola, soprattutto, il passaparola...

Volano (compatibilmente con -10% rispetto al già deludente 2012) Piemonte, Lombardia, Campania e Puglia. Arretra la Toscana, più cara. E vola, soprattutto, il passaparola...

ECONOMIA E LAVORO – Pasqua è da sempre, nell’anno, il momento “d’oro” dell’agriturismo: arriva la primavera, e la primavera si vede soprattutto in campagna, nel “verde”, nella natura, a tavola. Lo è anche quest’anno – secondo Agriturist (Confagricoltura) – sia pure con una flessione di ospiti nell’ordine del 10%, rispetto ad un già deludente 2012, per effetto della crisi

“La parola d’ordine – commenta Rosanna Varese, presidente di Agriturist Alessandria e Piemonte – è: vacanze sì, ma solo investendo su poche occasioni, e facendo ogni possibile economia. Per Pasqua, si va vicino casa, per una sola notte o soltanto per gustare “in campagna” prodotti genuini e piatti caratteristici. La forza del “cambiare aria”, anche soltanto per poche ore, diventa decisiva. Si punta al massimo rendimento col minimo investimento”.

Un minimo che privilegia l’agriturismo, dove i prezzi contenuti e il sostanziale “cambio di ambiente” restano vincenti. Come già è stato la scorsa estate: flessione per l’agriturismo più contenuta di quella alberghiera, anche se la crisi, si sente ovunque.
Così volano (si fa per dire) Piemonte, Lombardia, Campania e Puglia. Arretra la Toscana, più cara. E vola, soprattutto, il passaparola, le belle relazioni personali con chi ospita con passione, cercando di dare, sia pur per breve tempo, emozioni: in tavola, a cavallo, in bicicletta, in visita a un parco naturale, nel semplice “far niente” immersi in un paesaggio “verde” distensivo e rigenerante.
800mila in Italia, gli ospiti dell’agriturismo, nel ponte di Pasqua e Pasquetta, tra alloggio e ristorazione, per un giro d’affari che si aggira intorno ai 45 milioni di euro.

“Non è superfluo sottolineare – dichiara la presidente Varese – che ci sono, nel settore dell’agriturismo, 21mila imprese agricole che anche quest’anno devono registrare forti penalizzazioni del proprio fatturato, e del proprio lavoro, per effetto della crisi del turismo, che ormai è in evidente recessione. L’agriturismo è una vera e propria eccellenza italiana, nata da imprenditori che hanno coraggiosamente investito, creato occupazione, valorizzato risorse del territorio prima sconosciute ai più, che chiedono un governo del turismo degno di questo nome, assente ormai da decenni”. 

 

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