L’Ovadese si mobilita contro i tagli al Pronto Soccorso
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L’Ovadese si mobilita contro i tagli al Pronto Soccorso

Summit ieri in Comune tra i sindaci, le associazioni di categoria, i sindacati, il volontariato. Manifestazione in programma il 6 aprile

Summit ieri in Comune tra i sindaci, le associazioni di categoria, i sindacati, il volontariato. Manifestazione in programma il 6 aprile

OVADA – O la sospensione dei provvedimenti annunciati dall’Asl, o una grande manifestazione di protesta. C’è già una data ipotetica, sabato 6 aprile. E’ quanto è uscito ieri pomeriggio dall’incontro che si è tenuto a Palazzo Delfino tra i sedici sindaci dell’Ovadese, i sindacati, i vertici del Consorzio Servizi Sociali, una trentina  associazioni di volontariato della città. Nel frattempo è già partita la lettera indirizzata al neo assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera, e al direttore generale dell’Asl, Paolo Marforio, con la richiesta di un incontro urgente. Un nuovo summit tra sindaci, più prudenti,  e associazioni, che hanno spinto molto per la discesa in piazza,è già stato fissato per il 3 aprile. In quell’occasione sarà presa una decisione definitiva.
 
“Il provvedimento approvato lo scorso 14 marzo – ha affermato il sindaco Andrea Oddone – è stata una sgradita sorpresa. Non sono stati rispettati gli accordi presi in più incontri ufficiali. Il rischio è che i 9.000 passaggi dal nostro Pronto Soccorso scendano sensibilmente, preludio a un ulteriore declassamento. La presenza degli anestesisti era uno dei requisiti minimi richiesti”. “In un anno – ha spiegato Raffaella Ribatto, delegato sindacale Cisl medici – i passaggi potrebbero anche dimezzarsi. Le lettere di trasferimento agli anestesisti sono già giunte a destinazione. La loro assenza non dev’essere vista solo dal punto di vista dell’emergenza. Senza di loro non sarà più possibile effettuare Tac con liquido di contrasto e anche la chemioterapia può subire conseguenze”. “Il rischio più concreto – ha spiegato Antonio Barbieri, vice presidente della Croce Verde Ovadese – è quello che i tempi di effettuazione dei servizi per i casi meno gravi si allunghino sensibilmente, dagli attuali 20 fino a 75 minuti, con la prima conseguenza di una minore copertura del territorio. Dalle informazioni in nostro possesso l’ambulanza medicalizzata, di norma utilizzata per i codici più gravi sarà invece impiegata anche sui verdi. Il territorio da coprire è molto ampio, non di rado riceviamo richieste di intervento anche dell’acquese”.
 

La Cgil ha avanzato invito ufficiale per la manifestazione organizzata a livello regionale e che si terrà a Torino il prossimo 18 aprile. “C’è un problema di qui e ora – ha affermato il direttore del Consorzio Servizi Sociali, Emilio Delucchi – La vicenda dev’essere definita energicamente entro il 10, perché dal 15 partirà la chiusura dell’ospedale. E da qui può innescarsi un meccanismo che può mettere in discussione tutto il sistema del territorio basato sulle deroghe”.
 
Nella mattinata di ieri i sindaci hanno incassato anche il sostegno di tutti i rappresentanti della politica locale, compreso il neonato Meet up dei grillini, unico assente il Popolo della Libertà. “I sottoscritti soggetti politici – recita il documento comune – si aspettano che le rassicurazioni politiche ottenute già nell’estate 2011, nell’ambito di un Consiglio comunale aperto, dagli attuali assessori Ugo Cavallera e Riccardo Molinari possano tradursi oggi, alla luce della recente nomina ad Assessore alla Sanità del Consigliere Ugo Cavallera, in atti amministrativi”.
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