Alla Caritas crescono gli italiani che chiedono aiuto
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Alla Caritas crescono gli italiani che chiedono aiuto

Realtà in evoluzione quella evidenziata dai dati dello sportello. Scendono gli immigrati perchè molti tornano a casa

Realtà in evoluzione quella evidenziata dai dati dello sportello. Scendono gli immigrati perchè molti tornano a casa

OVADA – Storie di immigrati che perdono il lavoro e decidono di tornare a casa loro. Pensionati italiani che per dignità non vogliono chiedere aiuto ma sono costretti a economizzare anche sulle medicine non indispensabili. E’ la realtà fotografata dal bilancio 2012 della Caritas di piazza Assunta. Sono 243 capi famiglia che hanno chiesto aiuto negli ultimi 12 mesi, per un totale di 595 assistiti. E quella degli italiani, la seconda, è l’unica in crescita, seppur minima, da 101 a 104 unità. La comunità più numerosa rimane quella ecuadoriana con 156. Netto il calo tra i rumeni, passati da 134 a 94. “Le difficoltà crescono – spiega Vittoria Tasca, coordinatrice dello sportello – e per questo motivo molti immigrati, pur vivendo da tempo con nella nostra realtà e con figli che hanno iniziato a frequentare la scuola italiana, sono costretti tornare a casa. La decisione, di norma, viene presa dopo aver perso il lavoro principale”. 
 
Nell’ultimo anno l’attività dei volontari è stata riorganizzata con la divisione tra la distribuzione degli alimentari e il centro di ascolto. “Questo ha consentito – aggiunge Tasca – di entrare più in profondità nelle problematiche di chi ci chiede aiuto. Non è un’attività semplice perché nessuno parla volentieri delle difficoltà che vive”. La crisi del territorio si riflette anche sull’impossibilità di portare avanti il programma di borse lavoro avviato con le aziende ovadesi.
 
E’ di 16.966 euro il totale delle uscite. La voce più rilevante sono i 10.415 euro di contributi per la casa e bollette. Per gli alimenti sono stati spesi quasi 3.200 euro, anche per far fronte al calo di donazioni da parte del Banco Alimentare e supermercati cittadini. Tra le entrate principali le offerte per un totale di 8.543 euro e il progetto “Dona sei euro al mese” che ha consentito di raccogliere 5.747 euro.
 
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