Ospedale, i sindaci: “Il sit in di oggi è solo l’inizio della protesta”
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Ospedale, i sindaci: “Il sit in di oggi è solo l’inizio della protesta”

I sindaci con fascia all'interno del Pronto Soccorso. Con loro le associazioni di volontariato. Mercoledì un tavolo per individuare azioni comuni

I sindaci con fascia all'interno del Pronto Soccorso. Con loro le associazioni di volontariato. Mercoledì un tavolo per individuare azioni comuni

OVADA – “Abbiamo accettato il taglio della Chirurgia, ma sul Punto di Primo Intervento ci devono ascoltare, altrimenti torna tutto in discussione”. Mezz’ora di sit in, alla presenza di tutto i sindaci dell’Ovadese, di numerosi rappresentanti delle associazioni di volontariato della città. E’ andata in scena questa mattina la protesta contro le decisioni dell’Asl di trasferire i due anestesisti ad altre strutture della rete alessandrina, vietare ogni tipo di ricovero diretto dal 118 all’ospedale di Ovada, che di fatto rischia di decretarne il definitivo depauperamento. “Mercoledì prossimo, nel pomeriggio – annuncia il sindaco Andrea Oddone – è prevista una riunione con le associazioni cittadini, i sindacati per individuare altre iniziative. Sarà l’occasione per fare il punto sull’attuale situazione dell’ospedale. I sindaci sono tutti uniti. La prima richiesta è quella di un incontro urgente con il neo assessore Ugo Cavallera: speriamo dimostri maggiore sensibilità rispetto ai suoi predecessori. Ma questo è solo il primo atto di una protesta che andrà avanti”.
 
Non sono mancante intanto le prese di posizione da parte degli esponenti politici locali. “Avevo già spiegato – è l’opinione di Gianni Viano, consigliere per il Centro Destra – che i sindaci avrebbero dovuto inscenare una protesta forte. Ora non resta che dare le dimissioni come atto estremo in disaccordo con quella che è una decisione gravissima”.
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