Agricoltori e cacciatori: alleanza anti cinghiali?
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Agricoltori e cacciatori: alleanza anti cinghiali?

I primi denunciano il proliferare degli ungulati che distruggono le coltivazioni. Se n'è parlato in un convegno di Arci Caccia.

I primi denunciano il proliferare degli ungulati che distruggono le coltivazioni. Se n'è parlato in un convegno di Arci Caccia.

OVADA -L’aumento del numero dei cinghiali e dei caprioli nell’Ovadese è ormai una questiona nota e ampiamente dibattuta. Ma il problema continua a sussistere. Basta guardarsi intorno, nei boschi e nelle aree collinari della nostra zona, per capirlo. E gli agricoltori (ma anche tutti coloro che, magari per hobby, coltivano qualcosa) da tempo si lamentano. I cinghiali “arano” letteralmente prati e campi, devastando ogni cosa; i caprioli sono più “delicati” e si limitano a rosicchiare i germogli e le piantine appena nate: i danni però sono pesanti ugualmente.  Stando così le cose, coltivatori e cacciatori (che in passato spesso e volentieri non sono andati d’accordo) finiscono per trovarsi più o meno sulle stesse posizioni. A questo punto sembra delinearsi una sorta di “alleanza” tra le due categorie anche a livello nazionale. Recentemente se ne è parlato al congresso di Arci Caccia.
 
In quella sede è stato sottolineato che occorre aprire “una nuova fase che veda la costruzione di un patto con il mondo agricolo che preveda risorse integrative per le aziende che operano direttamente nella gestione faunistica”. La Coldiretti ha fatto subito sapere di essere d’accordo affermando che “la questione dei danni da fauna selvatica è una priorità per il settore agricolo”. Detto questo, resta da capire cosa si possa fare. I tentativi di risolvere il problema tramite una revisione della legge sulla caccia non è andata in porto perché ostacolata, paradossalmente, da alcune associazioni venatorie “integraliste” che hanno chiesto a gran voce una modifica dell’elenco delle specie cacciabili incompatibile con le indicazioni vincolanti dell’Ispra.
 
E così per il momento l’alleanza tra agricoltori e cacciatori in nome di “un modello di caccia sostenibile rispettoso della biodiversità”, resta solo un nobile auspicio. E intanto i cinghiali continuano a far danni…
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