Ilva: ‘La vendita dell’acciaio resta bloccata’
I giudici hanno annullato lordinanza del gip Patrizia Todisco con la quale era stato dato il via libera alla procura per la commercializzazione dei prodotti finiti e semilavorati dell'Ilva. La Procura aveva chiesto di poter vendere lacciaio e spostare il vincolo del sequestro sull'eventuale ricavato per evitarne il deterioramento
I giudici hanno annullato lordinanza del gip Patrizia Todisco con la quale era stato dato il via libera alla procura per la commercializzazione dei prodotti finiti e semilavorati dell'Ilva. La Procura aveva chiesto di poter vendere lacciaio e spostare il vincolo del sequestro sull'eventuale ricavato per evitarne il deterioramento
L’azienda, però, si era opposta al provvedimento e aveva presentato ricorso. E ora, il tribunale del Riesame ha riconosciuto fondate le argomentazioni avanzate dalla difesa del Gruppo Ilva – rappresentata dagli avvocati Marco De Luca ed Egidio Albanese – spiegando che al momento non ci sarebbero “particolari ragioni di urgenza” e ritenendo “necessario e opportuno” attendere il giudizio della Corte Costituzionale che il prossimo 9 aprile dovrà esprimersi sulla legittimità della legge ‘salva Ilva’”.
La vendita resta quindi bloccata, ma il Riesame ha chiarito che nel caso in cui la Consulta dovesse dichiarare incostituzionale la legge 231, la possibilità di commercializzare i prodotti potrà essere nuovamente presa in considerazione. La decisione del Tribunale del riesame, però non prevede la restituzione del materiale all’Ilva, materiale che resta perciò sotto sequestro. Solamente è stata disposta la sospensione del giudizio in attesa del verdetto della Consulta.
Consulta che dovrà stabilire se la legge “salva Ilva”, varata dal governo Monti, viola – come sostiene la magistratura tarantina – ben 17 articoli della Costituzione, oltre a porsi “in stridente contrasto con il principio costituzionale della separazione tra i poteri dello Stato”. La questione di legittimità dinanzi alla Consulta è stata sollevata dal gip Todisco. Intanto a Taranto continua la preparazione dei movimenti ambientalisti alla manifestazione del 7 aprile a sostegno della magistratura.