Trasporto, blocco scongiurato “solo se arrivano i fondi dalla Regione”
Scongiurato il blocco del trasporto annunciato per oggi. Grazie all'intervento del Prefetto, la Regione promette di sbloccare circa un milione di euro, sui 5 milioni di debito che ha nei confronti della Provincia. Ma il problema resta aperto per i tagli sui trasferimenti del 2013
Scongiurato il blocco del trasporto annunciato per oggi. Grazie all'intervento del Prefetto, la Regione promette di sbloccare circa un milione di euro, sui 5 milioni di debito che ha nei confronti della Provincia. Ma il problema resta aperto per i tagli sui trasferimenti del 2013
I dipendenti delle aziende riunite nel consorzio Scat (Arfea, Saamo, Cit, Autolinee Val Borbera), visti i ritardi nel pagamento degli stipendi del mese di febbraio e allarmati dalle continue notizie sui tagli ai trasferimenti, avevano annunciato di voler “bloccare gli autobus in mezzo alla strada”, a partire da oggi, lunedì. Nel contempo, i sindacati chiedevano al Prefetto Romilda Tafuri un incontro urgente. Nella richiesta si parlava di “disastro” in riferimento ai tagli e di “danno insanabile all’occupazione, già fortemente in crisi”.
Il Prefetto si è dunque attivato convocando le parti e chiedendo garanzia alla Regione che entro i primi giorni di questa settimana arriverà alla Provincia 982 mila euro che l’ente girerà immediatamente alle aziende del consorzio a copertura degli stipendi di circa 600 dipendenti.
Il termine ultimo è fissato per mercoledì, “dopo di che valuteremo se attuare le forme di protesta annunciate”, dicono i sindacati.
Resta sempre il nodo più difficile da sciogliere sui fondi del 2013, già “decurtati” del 25%: “La Regione ha annunciato che non aggiungerà un euro al fondo statale sul trasporto pubblico. Ciò provocherà una riduzione sul comparto ferro gomma del 25% dei trasferimenti. Un fatto che sta accadendo solo in Piemonte. Se ai nuovi tagli si sommano anche quelli del 15% già fatti nel 2012, si ottiene una riduzione dei servizi che in 2 anni sarà del 40%”, spiega Giuseppe Santomauro di Cgil.
A rischio non sono solo le corse su strada, ma anche i trasporti ferroviari. Ne hanno discusso le associazioni dei pendolari, riunite nella consulta provinciale. Al termine della discussione sui probabili futuri disagi, è arrivata la proposta di un “conclave” tra le provincie e le regioni confinanti, Piemonte, Liguria e Lombardia per trovare soluzioni comuni. Le ferrovie, del resto, vantano nei confronti delle Regioni svariati milioni di euro di crediti e la scelta di Trenitalia in un futuro non troppo distante potrebbe essere quello di rivedere i contratti di servizio “tagliando” le corse ritenute più onerose e meno frequentate. Proprio in un convegno ad Alessandria l’Ad di Trenitalia Moretti aveva anticipato come “la Regione ci deve dire quali servizi è intenzionata a mantenere”. La risposta potrebbe non essere quella che si attendono i pendolari.