Antenna: Wind ha il via libera ma dovra’ monitorare
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Antenna: Wind ha il via libera ma dovra’ monitorare

Per l'Asl serve una centralina permanente di monitoraggio. Il Comune non commenta. Il comitato: "Ricorreremo contro l'autorizzazione"

Per l'Asl serve una centralina permanente di monitoraggio. Il Comune non commenta. Il comitato: "Ricorreremo contro l'autorizzazione"

OVADA –  “Lo scrivente Servizio ritiene pertanto necessario all’atto dell’eventuale installazione della stazione radio base di Wind, avviare una campagna di rilevazione in continuo e reiterata nel tempo presso l’abitazione del signor Giancarlo Merlo per confermare il non superamento dei massimi livelli stimati, in qualsiasi condizione di esercizio, anche ai massimi carichi”. Il passaggio, datato 22-02-2013, è dell’Asl, a soddisfare la richiesta di chiarimenti avanzata dal Tar in merito al contenzioso Wind – Comune di Ovada. Ieri il tribunale non ha potuto che dichiarare “improcedibile” il ricorso dato che l’autorizzazione concessa in extremis, peraltro non ancora pubblicata sull’albo pretorio del Comune, ha in qualche modo superato la contrapposizione, limitandosi a decidere chi dovrà pagare le spese legali. Sempre secondo la Asl “fino a che i livelli di campo elettromagnetico sono inferiori ai livelli stabiliti dalla normativa vigente in materia, non dovrebbero esserci interferenze col peacemaker”.  

Il Comune di Ovada, per ora, non ha voluto commentare quanto accaduto, riservandosi di farlo con una nota ufficiale. Da quanto trapelato, l’autorizzazione sarebbe stata concessa una volta preso atto che il pronunciamento del Tar sarebbe andato nella direzione dell’operatore telefonico. Dura invece la posizione del presidente del Comitato nato proprio per opporsi all’installazione del mega ripetitore: “Sono allibita – spiega Michela Sericano –  Più volte il Comitato ed il Circolo locale di Legambiente hanno sollecitato un confronto con Wind, magari con l’intervento di un mediatore istituzionale, quale il Corecom. In più il provvedimento del Comune ci ha impedito di di evidenziare le criticità al parere ASL e tutte le nostre ragioni, costringendoci, di fatto, ad un nuovo ricorso, questa volta contro il Comune”.

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