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Parchi regionali, stipendi a rischio
Situazione critica per i parchi regionali del Piemonte, dove gli stipendi sono a rischio a causa dei tagli da parte dell'ente. E a fine anno il rischio di non avere la busta paga è stato ancora più elevato. Ora il Parco delle Capanne di Marcarolo è "coperto" per qualche mese
Situazione critica per i parchi regionali del Piemonte, dove gli stipendi sono a rischio a causa dei tagli da parte dell'ente. E a fine anno il rischio di non avere la busta paga è stato ancora più elevato. Ora il Parco delle Capanne di Marcarolo è "coperto" per qualche mese
“A fine anno – spiegano dal Parco Capanne di Marcarolo – la Regione ha erogato una tranche di quanto deve assegnare alle aree protette in totale. Dovremmo essere coperti per almeno due mesi, poi si vedrà”. La causa sono le note difficoltà di bilancio della Regione, che da due anni circa ha “preso di mira” i parchi tagliando a più non posso e mettendo a rischio di posti di lavoro coperti dai precari e addirittura l’attività degli enti.
Nel bilancio di previsione 2013, approvato il 6 dicembre dal Consiglio direttivo del Parco Capanne, per citare un esempio, viene evidenziato come l’ente, fino ad allora, aveva ricevuto per la copertura dei costi del personale dipendente per il 2012 solo 45 mila euro, a fronte di una necessità di 587.041,99 euro. Il Consiglio aveva quindi deciso di iscrivere nell’elenco dei residui attivi (cioè i crediti, in questo caso nei confronti della Regione) un fabbisogno di 542.041,99 euro per gli stipendi.
“Con l’approvazione dell’assestamento di bilancio, a fine anno – spiega Luca Quagliotti, del sindacato Funzione pubblica Cgil – la Regione ha stanziato 5 milioni per tutte i parchi regionali, cifra che costituisce il completamento dei 13 milioni totali che dovevano essere stanziati a inizio anno, quando invece furono solo 8. Ora gli stipendi di gennaio saranno coperti, in teoria dovrebbero esserlo fino a marzo, ma c’è il problema della liquidità della Regione. Alcuni parchi hanno anche difficoltà nelle gestione della loro attività a causa dei tagli senza dimenticare che alcuni lavoratori precari hanno già perso il posto di lavoro”.
Una proposta del sindacato riguarda le indennità degli amministratori delle aree protette. Con la riforma entrata in vigore due anni fa, è diminuito il numero dei Consiglieri e degli assessori ma sono curiosamente cresciuti i costi. Nel Parco Capanne in precedenza il presidente, la giunta e il consiglio (circa quaranta persone in tutto) costavano circa 12 mila euro l’anno. Ora siamo intorno ai 40 mila euro per un Consiglio con solo 5 componenti. “Abbiamo proposto – conclude Quagliotti – di azzerare le indennità degli amministratori: in tutto il Piemonte si risparmierebbero 480 mila euro, quasi il 10% di quei 5 milioni stanziati con tanta fatica dalla Regione a dicembre”.