Arriva la Tares, ed è già polemica
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
28 Dicembre 2012
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Arriva la Tares, ed è già polemica

In arrivo a gennaio la nuova tassa rifiuti, la Tares, che potrebbe portare aumenti fini a 60 euro a famiglia. “Non sappiamo ancora come andrà applicata e come funzionerà”, ammette il presidente del Consorzio Rifiuti del novese-ovadese e tortonese

In arrivo a gennaio la nuova tassa rifiuti, la Tares, che potrebbe portare aumenti fini a 60 euro a famiglia. ?Non sappiamo ancora come andrà applicata e come funzionerà?, ammette il presidente del Consorzio Rifiuti del novese-ovadese e tortonese

PROVINCIA – Si chiamerà Tares e fa già paura. La nuova tassa su rifiuti e servizi dovrebbe entrare in vigore da gennaio 2013 e, quel che appare certo, è che sarà una nuova stangata per le tasche dei cittadini. “Non ne sappiamo molto al momento – ammette Oreste Soro, presidente del consorzio rifiuti del novese, ovadese e tortonese – Qualche chiarimento sulla misura a su cosa comprenderà potrebbe arrivare solo a gennaio”.
La nuova tassa, che si prevede più cara dell’attuale Tarsu, dovrebbe coprire non solo il costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma anche una serie di altri servizi, “come lo spazzamento strade e l’illuminazione”, spiega Soro. Ma, al momento, sono ancora frammentarie le notizie che arrivano da Roma.
Secondo quanto riportavano nei giorni scorsi i quotidiani nazionali, la Tares sarà pari al cento per cento del costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni (oggi in media la copertura è del 79 per cento, il resto finisce nel bilancio). Ma dovrà finanziare anche il costo di altri servizi comunali con una una sovratassa da 30 centesimi a 40 centesimi al metro quadro. La scelta della misura compresa tra il minimo e il massimo spetta all’amministrazione comunale.
A lanciare l’allarme sulla nuova gabella sono i sindacati e i rappresentanti di categoria, commercianti in testa, che, a livello nazionale, parlano di rincari tra i 30 e 60 auro a famiglia, fino al 150% in più rispetto all’attuale tassa sui rifiuti.
Come per la Tarsu, la Tares sarà infatti applicata non solo all’abitazione ma anche negozi, uffici, capannoni. Si calcolerà in base ai metri quadri (l’80 per cento della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti del nucleo. Per le attività commerciali – secondo Confcommercio – l’aggravio medio raggiungerà la quota record del 293 per cento. Sarà dovuta “da chiunque possieda, occupi e detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”.
C’è ancora tempo per disperarsi: la prima rata arriverà “solo” ad aprile. “Nel frattempo – conclude Soro – ci auguriamo che arrivino informazioni precise sulla sua misura e sulla applicazione”.
 
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