Elezioni politiche: quali candidati in provincia?
A soli due mesi dal voto anticipato, tante voci e poche certezze. Ma alcuni nomi sono comunque dati per certi, mentre altri fanno il gioco delle tre carte. Fra ipotesi e smentite, proviamo a costruire una mappa ragionata dei prossimi aspiranti parlamentari alessandrini
A soli due mesi dal voto anticipato, tante voci e poche certezze. Ma alcuni nomi sono comunque dati per certi, mentre altri fanno il gioco delle tre carte. Fra ipotesi e smentite, proviamo a costruire una mappa ragionata dei prossimi aspiranti parlamentari alessandrini
In questo contesto, naturalmente anche su scala provinciale l’incertezza la fa da padrona, e in pochi sono disposti a dichiarare le proprie ambizioni di candidati in maniera scoperta. Proviamo però ugualmente a “tracciare” una mappa, che certamente andrà a definirsi nelle prossime settimane. E teniamo presente che, salvo sorprese dell’ultima ora, nessuna riforma elettorale sarà completata, per cui gli italiani voteranno nuovamente con il famoso, e vituperato, “porcellum”, secondo l’ormai famosa ed ironica definizione del politologo Giovanni Sartori, conseguente al più prosaico “porcata” con cui la legge fu definita ai tempi da uno dei suoi stessi ideatori.
E il “porcellum” prevede liste “bloccate” di nominativi, con una gerarchia stabilita a priori dai partiti, e nessuna possibilità per gli elettori di esprimere le proprie preferenze in cabina elettorale. Da cui “l’escamotage” delle primarie (quelle del Movimento 5 Stelle si sono già tenute, quelle del centro sinistra sono annunciate per il 29 o 30 dicembre, con regole e dettagli in via di definizione proprio in queste ore), che rischia in effetti di essere una piccola, coinvolgente “rivoluzione”. Ricordando appunto che la nostra provincia fa parte della circoscrizione elettorale Piemonte 2, decisamente “allargata”: comprende, di fatto, tutta la regione Piemonte tranne la provincia di Torino.
I parlamentari uscenti: chi lascia, chi forse no….
Ma, pur con tutti questi distinguo e precisazioni, chi sarà in pole position tra gli aspiranti parlamentari di casa nostra? Tra i parlamentari uscenti, appare certo il ritiro di Maria Leddi (Pd) e di Rossana Boldi (Lega Nord), entrambe senatrici. Probabile che il pre-pensionamento tocchi anche all’onorevole alessandrino Maurizio Grassano, “ripescato” nel 2010 tra le fila della Lega Nord in sostituzione di Roberto Cota, e poi transitato attraverso diverse esperienze. Ma di lui tutto si è detto, e aggiungere altro non serve.
L’onorevole Franco Stradella (nella foto a destra) invece ha lasciato il Pdl nelle scorse settimane, per approdare al gruppo misto, e ci sono voci che lo danno su posizioni “centriste” filo Monti e vicino al Partito Popolare Europeo. Se questo possa significare ricandidatura, lo si vedrà.
Data da molti per scontata, invece, la “riproposta” dell’onorevole novese Manuela Repetti, berlusconiana doc, così come (ma non sul nostro territorio, si presume) del suo compagno, il senatore Sandro Bondi.
Sul fronte del centro sinistra, restano da capire le intenzioni dell’onorevole Mario Lovelli (Pd), e del senatore Enrico Morando (Pd, peraltro eletto in Veneto).
In linea teorica, il primo potrebbe decidere di ricandidarsi passando attraverso le primarie di fine dicembre. Il secondo invece, avendo superato il limite dei 3 mandati fissato dal regolamento interno del Pd, per farlo dovrebbe chiedere, e ottenere, una deroga agli organi centrali del partito.
Le new entry: avanti, c’è posto?
E le possibili new entry? Ad oggi solo il Movimento 5 Stelle ha definito le proprie liste di candidati, e tra i “papabili” di casa nostra ci sono per la Camera l’alessandrino Gianluca Caiazza e il tortonese Davide Colonna, per il Senato l’alessandrina Simona Barbero e il novese Fabrizio Gallo. Naturalmente tutto dipenderà dal consenso che il movimento di Beppe Grillo riuscirà ad ottenere nella circoscrizione Piemonte 2.
Nel centro sinistra, i nomi in pista non sono pochi, e in vista delle primarie di fine dicembre si annuncia un’autentica corsa contro il tempo, sul fronte della definizione delle regole, e delle candidature.
“Nelle prossime ore – sottolinea Daniele Borioli, segretario provinciale del Pd – conosceremo con certezza regole e tempistiche, sia sui requisiti necessari per candidarsi, sia per quanto riguarda la data precisa delle primarie. Che saranno comunque un altro importante strumento di coinvolgimento del nostro elettorato. Auspico naturalmente una rosa di candidati di qualità, con la possibilità di una competizione autentica, come è stato per la scelta del candidato premier”. Altro Borioli non aggiunge, se non che “naturalmente noi faremo le primarie dei candidati del Pd, Sel le proprie: senza escludere, dove necessario, una condivisione logistica degli stessi spazi”. Insomma, alleati sì, ma ognuno corre per sé, come naturale. Lo stesso Daniele Borioli, bersaniano, potrebbe essere uno dei candidati? Il background non gli manca (fu assessore provinciale, e regionale), ma per ora non si sbilancia. Così come non conferma e non smentisce gli altri nomi che “girano”.
Certamente in pole position c’è Federico Fornaro, attuale sindaco di Castelletto d’Orba, bersaniano pure lui. Quanto queste “appartenenze” all’interno del Pd sono destinate a pesare, dopo primarie di grande partecipazione, ma anche non poco combattute e “tese”? Fra i renziani nei giorni scorsi è circolato il nome dell’avvocato Marco Balossino (già sindaco di Tortona), ma l’ipotesi ha fatto storcere il naso a qualcuno: Balossino, insomma, non sarebbe stato propriamente sulle “barricate” nei mesi scorsi, quando c’era da remare. Nomi che sembrano invece rispondere a maggiori criteri di impegno e militanza sono quelli dell’assessore comunale alessandrino Gianni Ivaldi, e dell’assessore novese Germano Marubbi. Quest’ultimo nel suo blog ha già esplicitato la propria candidatura.
Poi c’è il ministro Renato Balduzzi: un suo ingresso in Parlamento è davvero scontato, come si dice da mesi? E verrà candidato nel Piemonte 2? Anche questo verrà chiarito nelle prossime settimane.
Quel che sembra certo, invece, è che Paolo Filippi, presidente della Provincia, non sarà della partita: “A legislazione vigente non posso candidarmi, se non cambiano la legge. L’ineleggibilità decade infatti soltanto in caso di elezioni anticipate di almeno 120 giorni rispetto alla scadenza naturale, e non è questo il caso”.
Sempre nella galassia Pd, ufficiale è anche la candidatura di Daniele Viotti, da tempo in prima fila nella battaglia per i diritti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Viotti però vive e lavora a Torino, per cui resta da capire se parteciperà alle primarie in quel collegio.
E le donne? Nei prossimi giorni vedremo se emergeranno candidature anche su quel fronte, al momento piuttosto “sguarnito”. Un nome “spendibile” potrebbe essere quello di Cecilia Bergaglio (nella foto), 27 enne segretaria comunale del Pd di Novi. A suo vantaggio un’esperienza politica almeno decennale, che la colloca ormai oltre lo status di “giovane promessa”. Limite oggettivo, l’essere pure lei novese: da tempo alessandrini e casalesi manifestano qualche insofferenza, a fronte di una rappresentatività effettivamente tutta sbilanciata, a Torino come a Roma, su quell’area della provincia.
E gli alleati del Pd? Non pervenuti, fino ad ora, i socialisti. Mentre nell’area di Sel circolano diversi nomi, tutti non confermati: il professor Nuccio Lodato, il segretario cittadino alessandrino Filippo Boatti, ma anche l’onorevole Renzo Penna. Senza dimenticare le ambizioni del segretario regionale Fabio Lavagno, casalese. E Mauro Buzzi? Già candidato alle primarie cittadine di Alessandria dello scorso anno, scrive sul suo profilo di facebook “quasi quasi…”, il che significa che ci sta pensando anche lui.
Ancora enigmatiche, ad oggi, consistenza e intenzioni del movimento Arancione in provincia: chi aderirà al progetto di De Magistris, e proverà a candidarsi? E l’Idv sarà di quella partita, si schiererà con il Pd, o tenterà la corsa solitaria?
Al centro invece (in attesa di comprendere quanto ampi saranno i suoi confini, tra Casini, Fini, Montezemolo e Monti) l’uomo forte si chiama certamente Giovanni Barosini: presidente del consiglio provinciale e consigliere comunale ad Alessandria, il leader dell’Udc è da anni una presenza costante sul territorio, e anche se non conferma ufficialmente, neppure nega di essere in pista: “ci confronteremo nei prossimi giorni”.
Situazione caotica, invece, nel centro destra. Oltre alla già citata Repetti, chi si farà avanti? Forse l’ex sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, nonostante le tormentate vicende dell’ultimo anno, e gli attuali strascichi in sede giudiziaria?
E magari anche il consigliere comunale di Palazzo Rosso Emanuele Locci, tra i più combattivi sostenitori di Giorgia Meloni?
Di sicuro non smentisce di poter far parte della partita Fabrizio Priano, consigliere comunale del Pdl ad Alessandria, ma anche tra i promotori dell’associazione politica Riformisti Italiani di Stefania Craxi,
di cui Priano potrebbe essere capolista alla Camera nel collegio Piemonte 2. Mentre qualcuno tiene anche d’occhio le mosse di Ugo Cavallera, per il quale questa tornata elettorale potrebbe essere l’ultima occasione per tentare di concludere la lunga carriera politica come senatore della Repubblica.
E la Lega Nord? Alle prese con un processo di “rifondazione” avviato nei mesi scorsi da Roberto Maroni, il Carroccio alessandrino punterà sicuramente su Riccardo Molinari, 29 anni, segretario provinciale e, negli anni scorsi, vice presidente del consiglio regionale.
Ma intanto nei giorni scorsi è esplosa nella Lega la questione Tino Rossi: l’europarlamentare, fondatore del Carroccio sul nostro territorio, si è dimesso, e voci insistenti lo danno prossimo ad aderire ai Moderati (alleati del Pd): Rossi potrebbe, a sorpresa, essere candidato alle prossime politiche dal movimento di Mimmo Portas? Per ora sono solo illazioni: ma per la politica di casa nostra si annunciano settimane “di passione”.