Sulla Tavola a Natale? Novità il Monferrato Rosso
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Diego Cartasegna - redazione@ovadaonline.net  
13 Dicembre 2012
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Sulla Tavola a Natale? Novità il Monferrato Rosso

E' una scelta che si sta facendo strada tra i tradizionali Barbera e Dolcetto. Da sperimentare anche con piatti più impegnativi

E' una scelta che si sta facendo strada tra i tradizionali Barbera e Dolcetto. Da sperimentare anche con piatti più impegnativi

 OVADA – Che vino mettere in tavola per il pranzo di Natale? Se si prediligono i piatti della tradizione ovadese o monferrina, la risposta è ovvia: i rossi. Fino a qualche tempo fa, se si voleva restare fedeli alla storia del nostro territorio la scelta era solo tra Dolcetto e Barbera. Oggi invece c’è una terza opzione: il “Monferrato rosso”. Si tratta del, un prodotto che, partito in sordina, si sta ritagliando una fetta sempre più significativa di mercato. Molti produttori si stanno avventurando in questo “spazio” ancora da sfruttare con risultati notevoli. Troviamo dei “Monferrato rosso” di eccellente qualità, in grado di competere con i doc più affermati.

Tra questi, restando in ambito ovadese, vale la pena di segnalare il “Macatin’”, prodotto dalla Cascina “Bretta Rossa” di Tagliolo Monferrato, un vino che prende il nome da un particolare cru dell’azienda e che è nato con l’obiettivo di creare un prodotto con caratteristiche particolari, utilizzando vitigni che possano prendere dal terreno qualcosa di nuovo: Albarossa, Dolcetto, Pinot e Syrah. Un “blended”, insomma, di grande corposità, ulteriormente esaltata dall’affinamento in legno, un vino che unisce l’internazionalità del Pinot e del Syrah con le radici locali, rappresentate dal Dolcetto. Il risultato è davvero considerevole, degno di stare con successo sulle tavole nel pranzo di Natale per accompagnare gli impegnativi piatti della tradizione.

Tornando a Dolcetto e Barbera, occorre però precisare che l’offerta si è arricchita, con una serie di sfumature davvero interessanti. Il Dolcetto, per esempio, si è “sdoppiato”: abbiamo infatti anche quello superiore, l’Ovada docg, un vino che sembra in grado di fare concorrenza ai “grandi” delle Langhe. Un esempio? Recentemente all’Enoteca Regionale “Balloon” si è sperimentato un piatto impegnativo, il brasato, realizzato proprio con un Dolcetto superiore docg, il Tajà, sempre di “Bretta Rossa”, ed il risultato è stato decisamente apprezzato. Ma non è stato un caso. Infatti proprio quel vino ha ricevuto quest’anno importanti riconoscimenti, tra cui un premio al 4° Concorso enologico nazionale dei vini del Mediterraneo di Lamezia Terme. E non poteva essere altrimenti: il “Tajà” ha alle spalle una “storia”: prende infatti il nome da un vigneto ultraottantenne, ma ancora in grande forma, mantenuto a resa limitata. 

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