Il disastro di Molare
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
13 Agosto 2012
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Il disastro di Molare

Era il 13 agosto 1935 quando la seconda diga di sbarramento di Molare crollò sotto il peso delle acque provocando centinaia di morti lungo il corso del torrente Orba

Era il 13 agosto 1935 quando la seconda diga di sbarramento di Molare crollò sotto il peso delle acque provocando centinaia di morti lungo il corso del torrente Orba

Era poco più dell’una di pomeriggio del 13 agosto 1935 quando la diga maggiore di Molare esondò a causa delle abbondanti piogge che avevano interessato le valli Orba e Stura. Il secondo sbarramento, dello sella Zerbino, non riusci invece a reggere il peso dell’acqua e crollò. Un fronte d’acqua fangosa di milioni di metri cubi si riversò nell’Orba e travolse tutto quello che trovava sulla sua strada. A Molare morirono tre persone, ma fu risparmiato il centro abitato dalla furia delle acque. Le località Le Ghiaie, Rebba, Geirino, Monteggio, regione Carlovini furono quasi completamente distrutte, con molte case spazzate via. Almeno venti persone persero la vita.
L’ondata arrivò ad Ovada verso le ore 14. Il quartiere contadino Borgo fu raso quasi completamente al suolo e sessantacinque furono le vittime. Il fronte d’acqua non si arrestò e passò per Capriata, Silvano (dove lasciò altri quattro morti) per scaricarsi nella Bormida nei pressi di Predosa. La potenza fu tale che la Bormida arrivò ad allagare alcuni campi fino in Alessandria.
L’ondata d’acqua si era lasciata sulla sua strada di distruzione 111 morti e dispersi, alcuni trovati solo molti anni dopo. Questa tragedia è passata alla storia come il disastro di Molare
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