Si alla Lai: motivazioni di favorevoli e contrari
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Si alla Lai: motivazioni di favorevoli e contrari

Solo Boccaccio si esprime su questioni tecniche. Viano, Briata e Ottonello puntano sugli indirizzi politici. Oddone: "Restituiamo una parte di città"

Solo Boccaccio si esprime su questioni tecniche. Viano, Briata e Ottonello puntano sugli indirizzi politici. Oddone: "Restituiamo una parte di città"

Sta nella relazione del geologo Foglino la replica principale dell’Amministrazione alle osservazioni mosse negli ultimi 10 giorni da chi è contrario al progetto “ex Lai” dopo che è stata resa pubblica la lettera in cui l’architetto Forno, della Regione Piemonte, afferma d’aver autorizzato solo una manutenzione dell’argine non in grado di alzare in alcun modo la tutela per eventuali eventi alluvionali. Per l’area che insiste sullo Stura, nel documento finale, è stato assegnato il grado più basso di pericolo che, su modelli statistici, ipotizza una possibile esondazione del fiume ogni 500 anni. Più complessa la situazione del rio Volpina, costretto a scorrere in una sorta di tubo innaturale dal passaggio sotto la ferrovia, per il quale è stata assegnata quella che in gergo è chiamata “duecentennale”. Da quanto scritto nella relazione deriva la possibilità di costruire, pur senza piani seminterrati, che poi ha dato il via libera al progetto redatto dall’architetto Massa.
 
Diverse le motivazioni che i vari membri dell’opposizione hanno portato, l’altra sera in consiglio comunale, per i voti espressi. “Abbiamo ripetuto in tutte le salse – ha attaccato l’ingegner Boccaccio, poi contrario – le nostre argomentazioni contrarie. Questa sera ho sentito tecnici arrampicarsi sugli specchi per negare l’evidenza di un pericolo portato da un intervento di manutenzione che non cambia la situazione attuale”. E ancora, al momento della dichiarazione di voto: “Nella conferenza dei servizi non c’era proprio l’architetto Forno (ma la Regione non ha titolo a partecipare ndr) che non ha potuto affermare quando da lui autorizzato”.
 
Più politici gli interventi degli altri oppositori. “Cerchiamo di capire bene come bisogna fare per mettere in sicurezza l’area – ha spiegato Gianni Viano, Centro Destra astenuto – Ma rimango dubbioso sull’opportunità di aprire a una nuova licenza commerciale come quella che alla Lai troverà posto. Apprezzo invece l’apertura di Lantero sulla possibilità di destinare parte dei proventi dell’urbanizzazione secondaria per il tessuto del centro storico”. Simili le osservazioni di Fulvio Briata, anch’esso astenuto: “Mettiamo in sicurezza l’area – ha commentato – e poi destiniamo gli oneri per la riqualificazione di piazza Garibaldi. Sono fortemente contrario però a nuovi insediamenti che andrebbero a ledere il commercio al dettaglio”.
 
“Non sono in grado di esprimermi sulle questioni tecniche – è intervenuto Enrico Ottonello Lomelli, PdL, – Dal punto di vista politico la mia posizione può sembrare in contrasto con l’indirizzo di un partito che come nessun altro dovrebbe tutelare la libera impresa. Ma sono sfavorevole a un nuovo insediamento commerciale verso l’autostrada. Per questo voto contro”. “Siamo preoccupati – Sergio Capello, capogruppo di “Per Ovada” – per l’impatto che il nuovo quartiere avrebbe su una viabilità già molto congestionata. Penso che il Comune abbia applicato tutte le norme necessarie per minimizzare i rischi. Per questo il mio gruppo esprime un voto d’astensione”.
 
Apprezzamenti, com’è ovvio dai banchi della Maggioranza: “Nel 2009 – ha spiegato il capogruppo di “Insieme per Ovada, Mario Esposito – abbiamo preso l’impegno di migliorare gli accessi principali alla città. Il nostro voto è coerente con tutti gli atti precedenti. Abbiamo rispetto della Magistratura (rivolto a Boccaccio ndr) e sappiamo prenderci le nostre responsabilità”. “Quello che ci interessa – ha chiuso gli interventi il sindaco Andrea Oddone – è riconsegnare alla città un’area riqualificata. L’ex Lai si aggiunge per importanza alle aie e a vico Chiuso San Francesco (appena terminato ndr). E’ proprio grazie all’intervento e all’investimento legato a questo piano che si vanno a minimizzare i rischi”.   
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