Chirurgia: il ridimensionamento nelle parole del direttore generale
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Edoardo Schettino - redazione@ovadaonline.net  
27 Giugno 2012
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Chirurgia: il ridimensionamento nelle parole del direttore generale

Marforio: "Valutazione sulla base di quanto costa e cosa rende un reparto che non è più un punto di riferimento nemmeno per gli ovadesi"

Marforio: "Valutazione sulla base di quanto costa e cosa rende un reparto che non è più un punto di riferimento nemmeno per gli ovadesi"

 Se non è un ridimensionamento definitivo quello disegnato dalle parole del neo direttore dell’Asl Paolo Marforio a proposito del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Ovada, poco ci manca. “Attualmente – spiega Marforio, (nella foto), 61 anni una laurea in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva – c’è l’esigenza di fare alcune valutazioni sui numeri che non presentano un’attività di emergenza rilevante, né un indice di complessità particolarmente significativo che giustifichino un accreditamento a livello regionale. Per questo motivo è necessario fare anche con il primario (il dottor Vezio la Ganga, ndr)  alcuni ragionamenti sulla base di quanto costa e cosa rende una struttura che probabilmente non è più un riferimento nemmeno per gli ovadesi dopodiché prenderò le mie decisioni. Non è necessaria la condivisione unanime”. Un modello preciso e concreto non c’è ancora, nemmeno quello avviato due venerdì fa e valido fino al 30 settembre che prevede la riconversione delle attività dal ricovero ordinario al regime di day surgery con modalità che prevedono per tre giorni alla settimana attività chirurgica ambulatoriale dalle 8.00 alle 15.00 con nessuna prestazione chirurgica di degenza, per un giorno alla settimana regime di one day surgery con notte e attività di sala operatoria con anestesista, per un giorno day surgery fino alle 20.00 e attività di sala operatoria con anestesista. 

Il quadro generale è sempre lo stesso: una rete fortemente rivolta all’ospedale di riferimento, Alessandria, e un indirizzo che per i piccoli ospedali sarà sempre più rivolto alla gestione delle cronicità di lungo corso piuttosto che sull’acuzie. Anche il funzionamento del Servizio 118 andrà rivisto per rimodulare le modalità con le quali i pazienti ovadesi potranno arrivare al punto di primo intervento dell’ospedale. “Dev’essere chiaro – ha proseguito Marforio – che a Ovada, non per incapacità dei professionisti, ma per dotazione tecnologica, dovranno essere trattate patologie di minore entità che non necessariamente portano al ricovero, e per i primi accertamenti diagnostici, e patologie di medicina generale”.    

Più tranquilla la situazione per Medicina e Oncologia, “ci sono un riconoscimento importante dell’attività all’interno delle rete oncologica piemontese, un radicamento territoriale importante ”, e Riabilitazione, “al termine della ristrutturazione del terzo piano potrà avere spazi più adeguati”. Ma non ci sono al momento in programma nuovi investimenti: “La Regione – chiude Marforio – è sottoposta a piano di rientro. L’investimento vero dovrà essere nella professionalità di chi lavora all’interno delle strutture. Abbiamo però un progetto per estendere il servizio di elisoccorso anche alle ore notturne”. 

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