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La sentenza sul guado provoca nuovo scontro in consiglio
Viano e Boccaccio tornano sugli otto mesi inflitti in primo grado a Oddone chiedendo un passo indietro. La difesa è dell'assessore Lantero
Viano e Boccaccio tornano sugli otto mesi inflitti in primo grado a Oddone chiedendo un passo indietro. La difesa è dell'assessore Lantero
Era prevedibile, ma anche la sentenza di primo grado comminata al sindaco Andrea Oddone per la vicenda del guado è diventata motivo di polemica in consiglio comunale. E’ successo ieri sera nella seduta convocata per l’approvazione del rendiconto 2011. L’argomento l’ha tirato fuori, nel suo primo intervento Gianni Viano: “Non sono qui a chiederle le dimissioni – ha affermato l’esponente leghista – Lei però deve chiarire se vuole ancora fare il sindaco. Se si renderà conto che può venir meno la sua libertà nell’esercizio della sua funzione allora le chiedo un gesto nobile”. Cita Viano un incontro tra i sindaci della provincia di Alessandria sul futuro dell’ospedale. Nello stesso giorno Oddone era impegnato con un’udienza del processo: l’Ovadese fu rappresentato dal collega di Rocca Grimalda, Fabio Barisio, peraltro rappresentante dell’Assemblea dei Sindaci.
“Le chiediamo un gesto che le consenta di difendersi al meglio – ha rincarato Eugenio Boccaccio, capogruppo di Fare per Ovada – Lo riterremmo un atto di sensibilità istituzionale”. Nella sua replica sulle questioni del bilancio in discussione, Oddone non ha voluto toccare l’argomento. Per lui ha parlato Paolo Lantero, assessore all’Urbanistica: “Ti chiedo di continuare a fare il sindaco – ha spiegato – per dare forza al principio per il quale chi ricopre questo ruolo non può essere capro espiatorio per quello che succede su una strada privata. Se verrà meno il principio, mi chiedo chi vorrà ancora impegnarsi nell’amministrazione della scuola pubblica”.
“La solidarietà l’hanno espressa tante persone “, s’è rivolto direttamente a Viano il capogruppo di “Insieme per Ovada”, Mario Esposito. E a Boccaccio: “Lei ha perso un’occasione. Cavalcate pure quest’argomenti visto che non ne avete altri”. In conclusione di seduta la dichiarazione di vicinanza. “Vogliamo rinnovarti la nostra vicinanza e affermare che anche in questo momento molto difficile la tua azione amministrativa non ha perso la giusta rotta”.