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Fatture per operazioni inesistenti: Ovada Calcio nel mirino delle Fiamme Gialle
Scatta la denuncia penale per fatti risalenti al 2007, la gestione precedente a quella attuale. Importo delle fatture 380 mila euro
Scatta la denuncia penale per fatti risalenti al 2007, la gestione precedente a quella attuale. Importo delle fatture 380 mila euro
Guai in vista per l’Ovada Calcio (nella foto la prima squadra nella sua uscita più recente in campionato) sotto forma di una denuncia per frode fiscale inoltrata dalla Brigata di Ovada della Guardia di Finanza per emissione di fatture per “operazioni – si legge nella nota ufficiale inoltrata dal Comando Provinciale di Alessandria – in tutto o in parte inesistenti nei confronti di un’impresa di Milano, consentendole di utilizzare i relativi importi per abbattere illecitamente il carico fiscale, sia ai fini delle imposte sui redditi sia ai fini dell’IVA, attraverso la creazione artificiosa di un cospicuo credito d’imposta” . Alla base della denuncia ci sarebbero vicende risalenti al 2007 e alla gestione precedente a quella attuale di Gian Paolo Piana, sotto la presidenza di Enrico Cavanna.
Sotto la lente delle fiamme gialle sarebbero finite le operazione delle due società del sodalizio sportivo bianconero, all’epoca diviso fra “prima squadra” e settore giovanile. L’interessato, interpellato telefonicamente, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in attesa di approfondire la conoscenza dei fatti addebitatigli.
“L’importo complessivo delle fatture false emesse – continua la nota – aventi per oggetto in genere prestazioni di tipo pubblicitario, è risultato superiore a 380 mila euro per un imposta sul valore aggiunto evasa che si aggira intorno ai 100 mila”. Tranquillo dal canto suo s’è dichiarato Piana “sicuro – ci ha dichiarato al telefono – d’aver dimostrato con una memoria difensiva presentata qualche mese fa l’assoluta estraneità dei fatti della società che presiedo”.
Le indagini sarebbero partite proprio da alcuni accertamenti fatti nei confronti dell’impresa milanese con diverse sponsorizzazioni di società in vari sport. “Le indagini – conclude la Guardia di Finanza – sono state svolte anche attraverso minuziose analisi dei conti correnti bancari intestati alle ditte e alle persone coinvolte, che hanno permesso di ricostruire il meccanismo attraverso il quale chi utilizzava le fatture false, al fine di eludere i controlli, provvedeva a onorare gli importi indicati nelle fatture con modalità di pagamento tracciabili, attraverso appunto intermediari abilitati come le banche”. Alle denunce penali, è seguita la segnalazione all’Agenzia delle Entrate per il recupero degli importi evasi.