Home
Il giorno dopo la Giunta fa quadrato attorno a Oddone
Pausa di riflessione per il sindaco. Caneva, vice: "La sentenza di condanna ci lascia esterrefatti ma non inficia il suo operato". Il nodo delle dimissioni
Pausa di riflessione per il sindaco. Caneva, vice: "La sentenza di condanna ci lascia esterrefatti ma non inficia il suo operato". Il nodo delle dimissioni
S’è preso una comprensibile pausa di riflessione il sindaco Andrea Oddone all’indomani della sentenza emessa dal Gup Stefano Moltrasio che l’ha condannato a otto mesi in relazione alla morte, avvenuta il 30 novembre 2008 di Peter de Roma e Enzo Pronestì sul guado del Gnocchetto che collega la strada all’autogrill Stura Ovest sull’A26. Oddone non sarà presente, sostituito dagli assessore competenti questa sera all’incontro concordato precedentemente con le associazioni di categoria sull’argomento Imu. Nell’immediato non succederà nulla: rimane confermata la seduta del Consiglio Comunale convocata per il 23 aprile per l’approvazione del rendiconto 2011. Numerose le attestazioni di solidarietà arrivate, dal mondo politico come dai cittadini. A esprimere la loro vicinanza ci sono anche Eugenio Boccaccio (Fare per Ovada) e Sergio Capello (Per Ovada), esponenti dei due principali gruppi d’opposizione.
“La sentenza – commenta il vice sindaco Sabrina Caneva – la rispettiamo ma non può non lasciarci stupefatti. E’ necessario però aspettare le motivazioni prima di qualsiasi commento. Confidiamo che venga ribaltata in appello. Quello che vogliamo chiarire è che questa vicenda non inficia minimamente l’operato di un sindaco molto preparato che sta guidando la città anche in questo momento particolarmente delicato”. Da valutare ora le ripercussioni della sentenza sulla vita politica cittadina. Oddone, a più riprese, avrebbe confidato ai collaboratori più stretti l’intenzione di dare le dimissioni in caso di una sentenza non soddisfacente. “Dal punto di vista politico – chiarisce ancora Caneva – non c’è alcun motivo. Semmai c’è da chiedersi chi vorrà farsi carico dell’amministrazione di una città con un precedente del genere”.
Nell’eventualità, che tutti negli uffici di Palazzo Delfino, definiscono comunque remota, con le dimissioni del sindaco il Comune sarebbe commissariato per poi procedere a elezioni alla prima tornata disponibili, in autunno o in primavera.
Nessun commento, per ora, delle parti civili che procederanno ora in sede civile con la causa intentata al Comune e alle assicurazione: 1 milione 200 mila euro la richiesta comprensiva di risarcimento danni.