Imu: una stangata da 460 mila euro
Il cittadino paga di più, il Comune incassa fino al 30% in meno. Oddone: "In questo modo chiudere il bilancio è un'impresa". Tornano le assemblee di quartiere
Il cittadino paga di più, il Comune incassa fino al 30% in meno. Oddone: "In questo modo chiudere il bilancio è un'impresa". Tornano le assemblee di quartiere
Decreto Monti, mancata compensazione tra Ici e Imu, minori entrate derivanti proprio dalla nuova Imposta Municipale Unica. Dal bilancio di previsione 2012 mancherà quasi un milione di euro di entrate. Il conto è presto fatto: 460 mila euro in meno derivanti dall’Imu, 115 di taglio dalla compensazione con la vecchia Ici, 265 mila euro in meno imposti dal primo “decreto Monti” a cui si aggiungono i 200 mila euro in meno di trasferimenti dallo Stato dell’anno precedente. “Una stangata di questo genere – lancia l’allarme il sindaco Andrea Oddone – in tanti anni di amministrazione non l’avevo mai vista. Qui siamo di fronte a una scelta: o vendiamo qualche immobile, ammesso che il comune ne abbia, oppure il rischio è quello di veder azzerare le risorse per i lavori pubblici”.
La parte del leone, come detto la fa L’Imu. che, rispetto all’Ici, fa pagare molto di più ai possessori degli immobili ma trasferisce allo Stato la metà delle risorse. Un esempio: applicando l’aliquota al 5,50% a una prima casa con rendita catastale 500 l’imposta dovuta passerebbe da 185,46 a 262 euro. Per un capannone con rendita 15.000 si passa da 4.725 a 7.182 euro. Di questa cifra lo Stato incassa la metà: quindi il contribuente paga il 52% in più, il Comune incassa il 30% in meno.
“Il bello – aggiunge Oddone – è che la gente ci ferma dicendoci che ora siamo a posto”. Della decisione definitiva sull’aliquota da applicare si dovrà discutere nell’assemblea della Commissione Bilancio, poi negli incontri con le associazioni di categorie. Il 16, 17 e 18 aprile si terranno le assemblee di quartiere al Gnocchetto, Costa, San Lorenzo, Grillano, nel Borgo, in via Molare, al Peep e in via Voltri, “perché dobbiamo spiegare alla gente come stanno le cose”, precisa il sindaco. L’intenzione è quella di chiudere la partita sul bilancio di previsione entro la fine di maggio.
Il rammarico – conclude Oddone – è che tutto questo va a colpire un comune che ha un rapporto cittadini dipendenti molto basso, il cui costo per il personale è al 30% della spesa corrente e che in questi anni non ha mai sforato dal patto di stabilità”. Anche la capacità di indebitamento (poter contrarre mutui per lavori pubblici) dovrà scendere dall’attuale 6,20% al 4%. Rimangono sicuri i lavori già programmati, fra questi la riqualificazione di piazza Castello. Il resto è una scommessa.