Pastorino: sviluppo misto scelta oculata per l’Ovadese
Una riflessione sull'attualità politica del coordinatore del Circolo ovadese del Partito Democratico: fra dinamiche e prospettive
Una riflessione sull'attualità politica del coordinatore del Circolo ovadese del Partito Democratico: fra dinamiche e prospettive
Il primo propone un rapporto tra le forze politiche meno rissoso e più concreto. Come non essere d’accordo? Anzi, come non condividere lo sforzo? Sono così poche le risorse umane che si mettono, a vario titolo, al servizio della comunità. Perché non cercare di fare sinergia? I partiti ovadesi nel luglio scorso furono capaci di trovare una sintesi sul tema sanità, privilegiando gli interessi del territorio a quelli di appartenenza politica. Purtroppo, la Regione non ha finora dato seguito all’appello congiunto e neanche il nuovo assessore ha ricevuto i nostri sindaci, ma ciò non toglie valore allo sforzo unitario. Rilevo che uno sforzo analogo non ebbe successo in seno al Consiglio Comunale e d’altra parte è probabilmente a tale contesto che si riferisce l’appello di Briata. Sarà interessante capire se agli appelli faranno seguito comportamenti conseguenti. In passato, da quel che posso osservare dall’esterno, non è andata così.
Analogo (e di pari interesse) il contributo di Gianni Viano (“il dialogo può essere un volano importante di rilancio della città”). Tralascio gli avvenimenti interni al Consiglio ed alle commissioni, di cui non conosco con esattezza le dinamiche. Lo sviluppo ed il rilancio della zona ovadese non possono prescindere dalle caratteristiche del territorio, dalle sue tradizioni e dalle prospettive concrete. In passato la scelta del cosiddetto “sviluppo misto” è stata oculata e vincente; noto che oggi ha un numero crescente di detrattori, anche se fatico ad individuare proposte specifiche di “vocazioni” particolari. Ecco, questo è un tema cruciale sul cui il Pd sta ragionando ed è disponibile a confrontarsi. Senza proclami nè slogan a sensazione. La crisi c’è, eccome. Ma va ben oltre i confini comunali: individuarne le responsabilità a Palazzo Delfino, oltre che ingiusto, mi pare poco serio.
Sarebbe anche utile occuparsi di più del futuro assetto delle autonomie locali, studiando ciò che capiterà ai Comuni ed ai territori e cercando di governarne gli effetti. Sviluppo ed ingegneria istituzionale sono due temi strategici che possono andare a braccetto e sui quali, lo ripeto, il Pd è disponibile al confronto e lancia in tal senso un appello alle altre forze politiche.