Nessuno vuole il castello di Lercaro
Home
Redazione - redazione@ovadaonline.net  
30 Gennaio 2012
ore
00:00 Logo Newsguard

Nessuno vuole il castello di Lercaro

Deserta l'asta, ora si proverà a scendere rispetto alla base fissata di 412 mila euro. Ma si tratta di un edificio per i quali c'è da investire molto denaro

Deserta l'asta, ora si proverà a scendere rispetto alla base fissata di 412 mila euro. Ma si tratta di un edificio per i quali c'è da investire molto denaro

 Nessun compratore per il castello di Lercaro. E’ questo l’esito dell’asta per il quale il bando era stato aperto a settembre del 2011, con la scadenza prevista alla fine dell’anno. L’investimento complessivo richiesto come prezzo base di 412 mila euro è stato evidentemente ritenuto eccessivo per quello che a tutt’oggi rimane un rudere pericolante che necessita di stanziamenti importanti per essere reso nuovamente utilizzabile. Proprio per questo motivo, l’esito negativo della gara era dato per scontato da molti. Saranno ora i commissari liquidatori Gian Luigi Gola, di Cuneo, e Mario Carena, di Torino, in qualità di curatori della Cooperativa Servizi Alessandrina proprietaria della struttura, a dover individuare un’altra strada percorribile. D’altronde, il contenuto dell’avviso d’asta pubblicato in estate non faceva mistero della situazione precaria dell’edificio, descrivendone il “gravissimo stato di degrado generalizzato con tutti i locali in totale stato di abbandono e totalmente inabitabili”. Sull’edificio pende anche un vincolo della Soprintendenza.

Alla ventilata possibilità di partecipare all’asta da parte della casa di riposo ha sempre chiuso nettamente ogni porta il presidente dell’Ipab Lercaro Emanuele Rava. “Per noi resterà sempre troppo caro – ribadisce intanto oggi lo stesso Rava – Credo che potremmo permettercelo solo se ce lo regalassero”.  L’ipotesi più probabile, in ogni caso, è che l’edificio torni sul mercato con un prezzo ribassato.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione