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Vita da pendolari: un’indagine di Legambiente
Tagli a i servizi e aumenti dei biglietti: il Piemonte tra le regioni più contenute. Criticità sulla Genova-Alessandria-Torino. ArenaWays? Un'opportunità persa
Tagli a i servizi e aumenti dei biglietti: il Piemonte tra le regioni più contenute. Criticità sulla Genova-Alessandria-Torino. ?ArenaWays? Un'opportunità persa?
Meno 5% in Piemonte e aumenti costo biglietti già effettuati nel 2011 pari al 10%: sono le elaborazioni di Legambiente su dati Regioni e Trenitalia, sui tagli ai treni per i pendolari attuati l’anno scorso. Il dato è peraltro tra i migliori (si va dal mantenimento totale del servizio in Lombardia a un taglio del 19,5% in Veneto).
Nelle Regioni la situazione non migliorerà nel 2012, anzi sono in programma ulteriori tagli.
“La manovra economica del Governo Monti ha infatti recuperato una parte del buco ereditato dal Governo Berlusconi nelle risorse per i treni pendolari, ma mancano ancora 400 milioni di euro per chiudere i bilanci 2011 e oltre 200 milioni per il 2012 se si vogliono garantire almeno i treni in circolazione” sostiene Legambiente.
“I tagli ai treni pendolari devono essere assolutamente fermati – ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – non è possibile accettare che un servizio utilizzato ogni giorno da quasi 3 milioni di persone sia abbandonato al degrado e all’incuria. Chiediamo a Governo e Regioni di cambiare direzione e di guardare finalmente alle città come priorità per gli investimenti nelle infrastrutture, comprando treni e potenziando il servizio. E non si provi a rispondere che è una questione di risorse perché ogni anno si spendono diversi miliardi di Euro solo per soddisfare le richieste delle lobby delle grandi opere e dell’autotrasporto. Investire sui treni pendolari è la migliore risposta che si può dare ai cittadini e alle famiglie in un momento di crisi e alle città italiane oggi strette in una morsa di traffico e inquinamento”.
Legambiente ha elaborato i dati dei bilanci regionali e in Piemonte, nel periodo 2003-2011, la spesa per le infrastrutture è distribuita per il 59,9% alle strade, per il 19,7% alle ferrovie e per il 20,4% alle metropolitane.
La spesa della Regioni Piemonte per il servizio ferroviario pendolare nel 2011 è stata di 17,74 milioni di euro per il servizio, 21,5 milioni per il materiale rotabile, pari allo 0,34% del bilancio regionale. Sui 1.963 km di binari piemontesi viaggiano 235.400 viaggiatori al giorno e 63.000 di questi sono abbonati.
La nostra Regione è tra quelle che ha investito di più in valore assoluto per i servizi aggiuntivi (numero di treni*km, integrazione tariffaria etc..): con 140 milioni il Piemonte è quarto dopo la Lombardia, la Toscana e l’Emilia-Romagna. Sul materiale rotabile ha investito circa 200 milioni di euro tra il 2001 ed il 2011. Tra il 2003 e il 2010 ha finanziato 17,3 milioni di euro per interventi sulle stazioni esistenti mentre è in fase di programmazione una serie di finanziamenti, con fondi Fas, da destinare sia alla rete del sistema ferroviario metropolitano sia all’acquisto di nuovo materiale rotabile.
La condizione attuale ha portato alla costituzione di una decina tra comitati e associazioni di pendolari; in particolare su alcune linee, come la Genova-Alessandria-Torino, le criticità riguardano la quantità di carrozze disponibili ed il conseguente sovraffollamento dei treni che molto spesso impedisce un regolare svolgimento del servizio.
Un problema che coinvolge il capoluogo di provincia: i collegamenti da Alessandria per Firenze o Roma, fino al 2009 diretti mentre oggi è necessario effettuare un cambio con conseguenti aumenti dei tempi di percorrenza (2 ore e 50 minuti per Firenze, 4 ore e 55 minuti per Roma senza cambi fino al 2009, aumentati nel 2011 a 3 ore e 35 minuti con almeno un cambio per il capoluogo toscano e a 6 ore e 13 minuti per la Capitale).
Nel rapporto di Legambiente si parla di ArenaWays come di un’opportunità persa. Lo scorso anno l’entrata in esercizio dei treni del gestore privato con sede ad Alessandria aveva segnato una svolta importante per il panorama del trasporto ferroviario italiano. Il nuovo collegamento ferroviario Torino-Milano della società piemontese rappresentava la prima parte del progetto di tracciato ad anello pensato per unire a nord i due capoluoghi per Santhià, Vercelli e Novara e a sud per Pavia, Voghera, Alessandria e Asti. “Purtroppo a un anno di distanza si deve parlare di un fallimento dell’iniziativa e, per i pendolari, di una opportunità persa. Le motivazioni sono semplici e riassumibili in due punti chiave per il servizio passeggeri su ferro – si legge nel rapporto di Legambiente – ad Arenaways sono state proposte tracce libere in orari non competitivi ed è stato impedito di effettuare fermate intermedie. Un mix che chiaramente non ha permesso all’azienda di poter continuare a effettuare il servizio ma che senza dubbio deve far riflettere.
Cosa chiedono i pendolari? In primo luogo che aumenti la velocità media, infatti i treni pendolari italiani sono quelli che viaggiano più lentamente in Europa. In secondo luogo i pendolari chiedono treni moderni e capienti.
L’attenzione ai cittadini che ogni giorno prendono il treno è fondamentale per migliorare il servizio, muovere piccoli e grandi cambiamenti capaci di rendere più agevole e utilizzato il servizio. Per questo in alcuni Paesi europei e nelle principali città si presta grande impegno all’informazione dei pendolari e alle segnalazioni raccolte. In Italia una delle poche esperienze significative era quella del Piemonte, dove nel 2006 è stata attivata la Bacheca del Pendolare, una pagina web sul sito della Regione che fornisce informazioni su servizi ed eventuali variazioni di orari ed al tempo stesso permette, tramite un Forum, lo scambio di indicazioni da parte dei pendolari. Anche i risultati delle ispezioni effettuate sui treni dagli ispettori regionali possono essere consultati mensilmente sulla stessa pagina online. Nel 2008 è stato istituito il Forum Regionale sul Trasporto Pubblico Ferroviario come strumento consultivo di rappresentanza dell’utenza del trasporto ferroviario regionale, per favorire l’individuazione delle migliori strategie di risoluzione delle problematiche avvertite dall’utenza stessa.
“Purtroppo nel 2010 il forum è stato sostituito dall’Osservatorio Permanente sul Trasporto Pubblico Locale, organo che prevede la partecipazione al tavolo di confronto, dei gestori del servizio, degli Enti Locali, della Regione, dell’Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino, delle Confederazioni sindacali regionali, delle associazioni/comitati dei pendolari e di quelle dei consumatori. Un Osservatorio che quindi non può garantire il ruolo svolto in precedenza dal Forum e che organizza appositi tavoli tecnico/politici distinti per tematiche e aree geografiche” conclude Legambiente.
Nelle Regioni la situazione non migliorerà nel 2012, anzi sono in programma ulteriori tagli.
“La manovra economica del Governo Monti ha infatti recuperato una parte del buco ereditato dal Governo Berlusconi nelle risorse per i treni pendolari, ma mancano ancora 400 milioni di euro per chiudere i bilanci 2011 e oltre 200 milioni per il 2012 se si vogliono garantire almeno i treni in circolazione” sostiene Legambiente.
“I tagli ai treni pendolari devono essere assolutamente fermati – ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – non è possibile accettare che un servizio utilizzato ogni giorno da quasi 3 milioni di persone sia abbandonato al degrado e all’incuria. Chiediamo a Governo e Regioni di cambiare direzione e di guardare finalmente alle città come priorità per gli investimenti nelle infrastrutture, comprando treni e potenziando il servizio. E non si provi a rispondere che è una questione di risorse perché ogni anno si spendono diversi miliardi di Euro solo per soddisfare le richieste delle lobby delle grandi opere e dell’autotrasporto. Investire sui treni pendolari è la migliore risposta che si può dare ai cittadini e alle famiglie in un momento di crisi e alle città italiane oggi strette in una morsa di traffico e inquinamento”.
Legambiente ha elaborato i dati dei bilanci regionali e in Piemonte, nel periodo 2003-2011, la spesa per le infrastrutture è distribuita per il 59,9% alle strade, per il 19,7% alle ferrovie e per il 20,4% alle metropolitane.
La spesa della Regioni Piemonte per il servizio ferroviario pendolare nel 2011 è stata di 17,74 milioni di euro per il servizio, 21,5 milioni per il materiale rotabile, pari allo 0,34% del bilancio regionale. Sui 1.963 km di binari piemontesi viaggiano 235.400 viaggiatori al giorno e 63.000 di questi sono abbonati.
La nostra Regione è tra quelle che ha investito di più in valore assoluto per i servizi aggiuntivi (numero di treni*km, integrazione tariffaria etc..): con 140 milioni il Piemonte è quarto dopo la Lombardia, la Toscana e l’Emilia-Romagna. Sul materiale rotabile ha investito circa 200 milioni di euro tra il 2001 ed il 2011. Tra il 2003 e il 2010 ha finanziato 17,3 milioni di euro per interventi sulle stazioni esistenti mentre è in fase di programmazione una serie di finanziamenti, con fondi Fas, da destinare sia alla rete del sistema ferroviario metropolitano sia all’acquisto di nuovo materiale rotabile.
La condizione attuale ha portato alla costituzione di una decina tra comitati e associazioni di pendolari; in particolare su alcune linee, come la Genova-Alessandria-Torino, le criticità riguardano la quantità di carrozze disponibili ed il conseguente sovraffollamento dei treni che molto spesso impedisce un regolare svolgimento del servizio.
Un problema che coinvolge il capoluogo di provincia: i collegamenti da Alessandria per Firenze o Roma, fino al 2009 diretti mentre oggi è necessario effettuare un cambio con conseguenti aumenti dei tempi di percorrenza (2 ore e 50 minuti per Firenze, 4 ore e 55 minuti per Roma senza cambi fino al 2009, aumentati nel 2011 a 3 ore e 35 minuti con almeno un cambio per il capoluogo toscano e a 6 ore e 13 minuti per la Capitale).
Nel rapporto di Legambiente si parla di ArenaWays come di un’opportunità persa. Lo scorso anno l’entrata in esercizio dei treni del gestore privato con sede ad Alessandria aveva segnato una svolta importante per il panorama del trasporto ferroviario italiano. Il nuovo collegamento ferroviario Torino-Milano della società piemontese rappresentava la prima parte del progetto di tracciato ad anello pensato per unire a nord i due capoluoghi per Santhià, Vercelli e Novara e a sud per Pavia, Voghera, Alessandria e Asti. “Purtroppo a un anno di distanza si deve parlare di un fallimento dell’iniziativa e, per i pendolari, di una opportunità persa. Le motivazioni sono semplici e riassumibili in due punti chiave per il servizio passeggeri su ferro – si legge nel rapporto di Legambiente – ad Arenaways sono state proposte tracce libere in orari non competitivi ed è stato impedito di effettuare fermate intermedie. Un mix che chiaramente non ha permesso all’azienda di poter continuare a effettuare il servizio ma che senza dubbio deve far riflettere.
Cosa chiedono i pendolari? In primo luogo che aumenti la velocità media, infatti i treni pendolari italiani sono quelli che viaggiano più lentamente in Europa. In secondo luogo i pendolari chiedono treni moderni e capienti.
L’attenzione ai cittadini che ogni giorno prendono il treno è fondamentale per migliorare il servizio, muovere piccoli e grandi cambiamenti capaci di rendere più agevole e utilizzato il servizio. Per questo in alcuni Paesi europei e nelle principali città si presta grande impegno all’informazione dei pendolari e alle segnalazioni raccolte. In Italia una delle poche esperienze significative era quella del Piemonte, dove nel 2006 è stata attivata la Bacheca del Pendolare, una pagina web sul sito della Regione che fornisce informazioni su servizi ed eventuali variazioni di orari ed al tempo stesso permette, tramite un Forum, lo scambio di indicazioni da parte dei pendolari. Anche i risultati delle ispezioni effettuate sui treni dagli ispettori regionali possono essere consultati mensilmente sulla stessa pagina online. Nel 2008 è stato istituito il Forum Regionale sul Trasporto Pubblico Ferroviario come strumento consultivo di rappresentanza dell’utenza del trasporto ferroviario regionale, per favorire l’individuazione delle migliori strategie di risoluzione delle problematiche avvertite dall’utenza stessa.
“Purtroppo nel 2010 il forum è stato sostituito dall’Osservatorio Permanente sul Trasporto Pubblico Locale, organo che prevede la partecipazione al tavolo di confronto, dei gestori del servizio, degli Enti Locali, della Regione, dell’Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino, delle Confederazioni sindacali regionali, delle associazioni/comitati dei pendolari e di quelle dei consumatori. Un Osservatorio che quindi non può garantire il ruolo svolto in precedenza dal Forum e che organizza appositi tavoli tecnico/politici distinti per tematiche e aree geografiche” conclude Legambiente.