Impennata di licenziamenti, speranze per la Mecof
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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
7 Gennaio 2012
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Impennata di licenziamenti, speranze per la Mecof

Il punto della situazione sull'economia ovadese: i licenziamenti crescono del 30% circa e c'è un massiccio ricorso agli ammortzzatori sociali. Fa ben sperare, invece, il cambio di proprietà per la Mecof

Il punto della situazione sull'economia ovadese: i licenziamenti crescono del 30% circa e c'è un massiccio ricorso agli ammortzzatori sociali. Fa ben sperare, invece, il cambio di proprietà per la Mecof

“A fine anno abbiamo avuto un’impennata di circa il 30% nei licenziamenti, soprattutto nel settore dell’edilizia ma anche nel metalmeccanico”. Lo sostiene la Uil di Ovada, guidata da Guido Varosio, che speiga come molti contratti a termine scadano e non vengano rinnovati, ma sono anche i cinquantenni, con posizioni consolidate, a perdere il posto. Inutile sottolineare che “l’emergenza è seria”. Dalla Cisl, che sottolinea la tenuta occupazionale della Saiwa di Capriata, annunciano invece la chiusura di 15 aziende artigiane, trascinate a fondo dalle difficoltà degli altri settori. “A breve chiederemo un incontro con le associazioni di categoria, proprio per affrontare il problema dell’artigianato che spesso, per le piccole dimensioni delle imprese, crea disoccupati fantasma”. La crisi morde anche nel settore del legno e degli arredamenti per negozi. “Abbiamo richieste di cassa integrazione dalla Astor, per 21 dipendenti, e dalla Zenith Ora, per 17” dice la Cisl. La Cgil, coordinata da Bruno Motta, punta invece i riflettori sull’edilizia. “Solo se ripartiranno i lavori pubblici, con l’allentamento del patto di stabilità, la situazione potrà cambiare”. Il metalmeccanico, settore trainante, per Motta ha retto. “Se escludiamo la chiusura della Meccanica Uno, con 20 dipendenti, per il resto la situazione delle aziende principali non è drammatica. Vezzani e Bovone lavorano senza problemi, l’Ormig è rientrata da un periodo di cassa integrazione. Nel settore chimico, la situazione non è rosea per la Sapsa Bedding, che ha la mobilità aperta”. Il commercio, infine, non se la sta passando bene: nella grande distribuzione si registrano riduzioni di contratti e orari di lavoro.
Notizie positive arrivano invece dal gruppo Mecof che ha cambiato recentemente proprietà.
L’azienda di Belforte, insieme al resto del gruppo Emco di cui fa parte, è stata venduta dal colosso austriaco A-tec al gruppo Kuhn, specializzato nella produzione di macchinari agricoli. La transazione è stata valutata 37,7 milioni di euro (25 più i passivi che i compratori avrebbe deciso di accollarsi). Per Mecof, che ha attraversato un 2011 di cambiamenti, potrebbe essere l’occasione per consolidare il rilancio a cui sta lavorando, dalla primavera, la nuova dirigenza guidata da Mauro Salvadori.
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