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Fonti Feja: nulla di fatto per i lavoratori
Dopo l'ennesimo tavolo di confronto tra la proprietà, i sindacati e il sindaco, l'azienda ribadisce di voler evitare il fallimento. Fornaro: sempre meno credibili
Dopo l'ennesimo tavolo di confronto tra la proprietà, i sindacati e il sindaco, l'azienda ribadisce di voler evitare il fallimento. Fornaro: ?sempre meno credibili?
Pochi giorni fa, in Provincia, s’è tenuto l’ennesimo tavolo di confronto tra la proprietà delle Terme Fonti Feja di Castelletto d’Orba (la Coalto Group di Torino), i sindacati e il sindaco del paese, Federico Fornaro (nella foto). Ha partecipato anche il Prefetto, Francesco Castaldo. L’esito è stato, ancora una volta, un nulla di fatto per i 17 lavoratori da oltre un anno in attesa di sapere quale sarà il loro futuro.
“La proprietà ha ribadito di voler evitare il fallimento, cercando la strada per vendere l’azienda e rilanciarne l’attività – spiega il primo cittadino – Dichiarazioni che abbiamo sentito molte volte e che, in questo momento di grave crisi, sono sempre più difficili da ritenere credibili”.
Mesi fa si era ipotizzato che l’azienda potesse essere rilevata da un gruppo alessandrino operante nel settore edile. Si era parlato di una scrittura privata, spiraglio per un rilancio nel corso dell’estate. Eventualità che non si sono concretizzate.
“Da parte nostra – dice Fornaro – resta una forte preoccupazione. Onestamente non so dire come andrà a finire la partita, anche perché più la Feja resterà fuori dal giro e più difficile sarà rientrarvi se la situazione dovesse evolversi in maniera positiva. La Coalto ha comunicato di aver chiesto un rifinanziamento delle linee di credito ma l’impressione è quella di ascoltare un disco rotto”.
I lavoratori, al momento, usufruiscono della cassa integrazione straordinaria, anticipata dalla Provincia. La scadenza del provvedimento è fissata per luglio. “A questo punto non è escluso che dipendenti e sindacati pensino a qualche iniziativa di mobilitazione già a partire da gennaio, nel tentativo di sbloccare la situazione” annuncia il sindaco.
“La proprietà ha ribadito di voler evitare il fallimento, cercando la strada per vendere l’azienda e rilanciarne l’attività – spiega il primo cittadino – Dichiarazioni che abbiamo sentito molte volte e che, in questo momento di grave crisi, sono sempre più difficili da ritenere credibili”.
Mesi fa si era ipotizzato che l’azienda potesse essere rilevata da un gruppo alessandrino operante nel settore edile. Si era parlato di una scrittura privata, spiraglio per un rilancio nel corso dell’estate. Eventualità che non si sono concretizzate.
“Da parte nostra – dice Fornaro – resta una forte preoccupazione. Onestamente non so dire come andrà a finire la partita, anche perché più la Feja resterà fuori dal giro e più difficile sarà rientrarvi se la situazione dovesse evolversi in maniera positiva. La Coalto ha comunicato di aver chiesto un rifinanziamento delle linee di credito ma l’impressione è quella di ascoltare un disco rotto”.
I lavoratori, al momento, usufruiscono della cassa integrazione straordinaria, anticipata dalla Provincia. La scadenza del provvedimento è fissata per luglio. “A questo punto non è escluso che dipendenti e sindacati pensino a qualche iniziativa di mobilitazione già a partire da gennaio, nel tentativo di sbloccare la situazione” annuncia il sindaco.