Incidenti: record negativo sulla A26
Lastrucci (Aci): È un'emergenza continua. In provincia le strade più a rischio sono le autostrade che attraversano il territorio: tasso di mortalità record sulla A26. Dati negativi anche per le statali del Turchino e del Monferrato
Lastrucci (Aci): ?È un'emergenza continua?. In provincia le strade più a rischio sono le autostrade che attraversano il territorio: tasso di mortalità record sulla A26. Dati negativi anche per le statali del Turchino e del Monferrato
Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e gli interventi effettuati a livello europeo, il 2010 presenta un numero di incidenti sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. La buona notizia è che, a fronte come si è detto della stessa quantità di incidenti, i decessi registrano un lieve calo (- 1.7% a livello nazionale).
Il dato si presta ad una lettura molto interessante poiché evidenzia come la stragrande maggioranza di automobilisti continui ad adottare comportamenti errati e rischiosi quando si mette alla guida ma l’incremento delle dotazioni di sicurezza dei veicoli e gli interventi infrastrutturali rendono meno nefaste le conseguenze degli incidenti. È un dato di fatto, ad esempio, che nel 2010 il 90% delle autovetture immatricolate aveva un indice di sicurezza (le famose stellette Euro Ncap) elevato. Nel 2001 erano solo il 50%.
“Per questo è essenziale ora intervenire in modo deciso sui comportamenti, e non solo sanzionando quelli errati, ma insegnando quelli corretti – continua Lastrucci – è ora di educare in modo serio e convinto tutte le categorie di conducenti facendo sviluppare comportamenti attivi finalizzati al rispetto delle regole ed alla conoscenza approfondita delle tecniche di guida sicura”.
Nella nostra provincia le strade più a rischio per il numero di incidenti si confermano le autostrade che attraversano il territorio. Tutte inoltre fanno registrare un tasso di mortalità (il numero di morti sul totale degli incidenti registrati) molto elevato. Il record è della A26 Voltri-Gravellona Toce.
Tra le strade extraurbane invece spicca il dato molto negativo della ex Ss 31 bis del Monferrato. L’indice di gravità (il rapporto tra morti e l’insieme di coinvolti in incidenti con conseguenze fisiche) peggiore (ben 125 punti) spetta alla ex Ss 31. Va comunque specificato che su questa strada sono avvenuti solo quattro incidenti nel 2010, ma le conseguenze in termini di morti e feriti sono state così nefaste da mandare alle stelle l’indice di gravità. Al secondo posto in questa speciale classifica negativa si piazza la ex Ss del Turchino con un indice di gravità di 47.62 punti.
A livello nazionale nel 2010 sono stati registrati 211.404 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti è stato pari a 4.090, quello dei feriti ammonta a 302.735. Rispetto al 2009, si riscontra una leggera diminuzione del numero degli incidenti (-1,9%) e dei feriti (-1,5%) e un calo più consistente del numero dei morti (-3,5%). Rispetto all’obiettivo fissato dall’Ue nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, l’Italia ha raggiunto una diminuzione del 42,4% del numero dei morti, valore in linea con la media europea Ue27, pari al -42,8%.
Nel 2010 sulle strade urbane si sono verificati 160.049 incidenti, con 218.383 feriti e 1.759 morti; sulle autostrade gli incidenti sono stati 12.079, con 20.667 feriti e 376 decessi. Sulle altre strade extraurbane, ad esclusione delle autostrade, si sono verificati 39.276 incidenti, con 63.685 feriti e 1.955 morti.
L’indice di mortalità mostra che gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove si registrano 5 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbane sono meno gravi, con 1,1 morti ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è invece pari a 3,1.
L’indice di mortalità si mantiene superiore alla media giornaliera (1,9 decessi ogni 100 incidenti) per tutto l’arco di tempo che va dalle 20 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo intorno alle 4 di notte (5,7 decessi ogni 100 incidenti). La domenica è il giorno nel quale si registra il livello più elevato dell’indice di mortalità (3,1 morti per 100 incidenti).
Considerando la fascia oraria notturna (compresa tra le 22 e le 6 del mattino), il livello più elevato dell’indice di mortalità è raggiunto il mercoledì e venerdì notte (4,0 morti per 100 incidenti) e il sabato notte (3,8 morti per 100 incidenti).
Nel 69,4% dei casi a morire sono i conducenti di veicoli, nel 15% i passeggeri trasportati e nel 15,6% i pedoni. Tra i conducenti deceduti (2.837 in totale) a seguito di incidente stradale, i più colpiti sono i giovani, in particolare quelli compresi nella fascia di età tra i 20 e i 24 anni (282 morti e 25.885 feriti).
La categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è costituita dalle autovetture (67,8%); seguono i motocicli (13,2%), i ciclomotori (5,6%) e le biciclette (3,9%).