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Gli autisti Saamo: situazione dell’azienda frutto delle non scelte
"Noi pronti al dialogo. La non politica ha costi incalcolabili. Non sono state sostituite persone andate in pensione fondamentali per l'azienda
"Noi pronti al dialogo. La non politica ha costi incalcolabili. Non sono state sostituite persone andate in pensione fondamentali per l'azienda?
Parlano gli autisti della Saamo. Dicono la loro sulla situazione dell’azienda dopo che anche dall’ultima riunione tra dirigenza e sindaci non ha prodotto soluzioni.
“Per anni – sostengono in una nota – la società ha rinunciato al noleggio sostenendo a torto che l’attività fosse improduttiva. In realtà assimilabili alla nostra invece ha rappresentato un sensibile contributo al contenimento dei costi. Oggi con un mercato che per effetto della crisi è prossimo alla saturazione, l’azienda compie un primo timido passo acquistando un mezzo usato per rispondere a un minimo di domanda sul territorio”.
Ma sono anche altre le scelte aziendali a finire sotto i riflettori: la politica del subappalto del servizio festivo e di quello scuolabus. E poi l’immobilismo interno: “figure fondamentali per l’azienda sono andate in pensione senza trovare sostituti, candidati sono stati scelti e poi sono risultati privi del titolo di studio, l’incapacità di reperire sul mercato del lavoro figure dotate dell’esperienza necessaria”.
“I tagli vanno fatti – proseguono gli autisti nel loro documento – ma devono essere accompagnati da misure di stimolo e di rilancio. Non sarebbe opportuno, vista la difficoltà a operare degli amministratori che si sono succeduti, reperire soggetti che abbiano capacità e conoscenze del settore? Ci si preoccupa di tenere i conti sotto controllo ma manca un’idea di futuro. Da troppi anni s’è diffusa la cultura del rinvio: non si decide per non scontentare nessuno. Servono invece scelte coraggiose: la non politica ha costi incalcolabili”.
“Per anni – sostengono in una nota – la società ha rinunciato al noleggio sostenendo a torto che l’attività fosse improduttiva. In realtà assimilabili alla nostra invece ha rappresentato un sensibile contributo al contenimento dei costi. Oggi con un mercato che per effetto della crisi è prossimo alla saturazione, l’azienda compie un primo timido passo acquistando un mezzo usato per rispondere a un minimo di domanda sul territorio”.
Ma sono anche altre le scelte aziendali a finire sotto i riflettori: la politica del subappalto del servizio festivo e di quello scuolabus. E poi l’immobilismo interno: “figure fondamentali per l’azienda sono andate in pensione senza trovare sostituti, candidati sono stati scelti e poi sono risultati privi del titolo di studio, l’incapacità di reperire sul mercato del lavoro figure dotate dell’esperienza necessaria”.
“I tagli vanno fatti – proseguono gli autisti nel loro documento – ma devono essere accompagnati da misure di stimolo e di rilancio. Non sarebbe opportuno, vista la difficoltà a operare degli amministratori che si sono succeduti, reperire soggetti che abbiano capacità e conoscenze del settore? Ci si preoccupa di tenere i conti sotto controllo ma manca un’idea di futuro. Da troppi anni s’è diffusa la cultura del rinvio: non si decide per non scontentare nessuno. Servono invece scelte coraggiose: la non politica ha costi incalcolabili”.