Carpeneto rompe con l’Unione: gestirà in proprio i servizi comunali
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Edoardo Schettino - redazione@ovadaonline.net  
4 Novembre 2011
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Carpeneto rompe con l’Unione: gestirà in proprio i servizi comunali

La decisione è stata presa per mantenere un bilancio autonomo che sparirebbe per effetto delle norme applicate ai comuni sotto 1.000 abitanti.

La decisione è stata presa per mantenere un bilancio autonomo che sparirebbe per effetto delle norme applicate ai comuni sotto 1.000 abitanti.

Carpeneto vuole uscire dall’Unione dei Castelli, l’associazione di enti locali formati nel 2001 per gestire in modo associato funzioni importanti come l’ufficio tecnico, la polizia municipale, le scuole materna e elementare, lo smaltimento rifiuti, la gestione dei beni culturali e altro. Ne fanno parte anche Trisobbio, Montaldo, Castelnuovo, Orsara e, da poco più di un anno, Cremolino.  L’altra sera il consiglio comunale ha votato all’unanimità la proposta di recedere che sarà presentata quanto prima. Intenzione del sindaco Massimiliano Olivieri è di uscire già al termine di quest’anno, anche se per statuto la richiesta sarebbe dovuta arrivare entro giugno, e di poter lavorare in proprio in vista del prossimo bilancio di previsione. “Rischiamo – ha ribadito nel corso della seduta – di perdere la nostra autonomia, a causa delle norme emanate lo scorso agosto dal Governo che prevedono la sparizione dei comuni sotto i 1.000 abitanti. E’ un’ipotesi che vogliamo scongiurare perché qui i servizi sono eccellenti anche grazie al lavoro di volontariato dei cittadini. Questa è l’unica ragione anche se da tempo siamo stati una voce fuori dal coro all’interno del gruppo”.

“ Quando un matrimonio si consuma – ha replicato Piergiorgio Giacobbe, sindaco di Cremolino nonché presidente di turno dell’Unione – è giusto permettere che ognuno faccia la sua strada. Il rischio di perdere autonomia è reale per tutti i comuni. Meglio però sarebbe stato individuare linee d’azione comuni e non muoverci individualmente come in questo caso”. 

Nell’immediato, l’ente perderà la quota annuale assicurata da Carpeneto, attorno agli 80 mila euro, e dovrà riformulare le sue azioni. “Se determinate funzioni dovranno essere gestite tra più comuni – prosegue Olivieri – allora la formula più giusta è quella che prevede Ovada come centro zona”. All’epoca dell’adesione del suo comune, Olivieri era il vice del sindaco Mauro Vassallo.

  

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