Giudice di pace: l’ufficio rischia il taglio
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Edoardo Schettino - redazione@ovadaonline.net  
18 Ottobre 2011
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Giudice di pace: l’ufficio rischia il taglio

A breve sarà pubblicato l'elenco degli accorpamenti: decisiva la mole di lavoro. Impossibilitati a intervenire i comuni

A breve sarà pubblicato l'elenco degli accorpamenti: decisiva la mole di lavoro. Impossibilitati a intervenire i comuni

 E’ a forte rischio soppressione l’ufficio cittadino del Giudice di Pace. Il suo futuro sarà determinato da un elenco dei presidi che il Ministero della Giustizia ha intenzione di accorpare. La legge numero 148 approvata il 14 settembre di quest’anno parla chiaro: entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’elenco “gli enti locali interessati, anche consorziati fra loro potranno richiedere e mantenere”. Sarà però necessario farsi “integralmente carico delle spese di funzionamento e erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi”. E’ proprio quest’ultimo passaggio a complicare ulteriormente la questione.

In un primo momento il sindaco Andrea Oddone aveva lanciato un appello ai pari ruolo dei paesi del territorio: con un contributo di un euro per ogni cittadino sarebbe stato possibile scongiurare la perdita almeno per il 2012. Gli enti non hanno però la possibilità di fornire il personale per sostituire chi con l’accorpamento è destinato a trasferirsi nelle sedi di Novi o Alessandria. “Quest’ufficio – spiega il Giudice di pace, l’avvocato Paola Pardini – rappresenta un punto di riferimento per la città perché non svolge solamente il compito di dirimere i contenziosi ma in molte occasioni fornisce indicazioni utili a evitarli”. Nel 2010 sono stati seguiti 110 procedimenti civili per un totale di 1050 udienze, 19 procedimenti penali per 156 udienze. Attualmente negli uffici del Giudice di Pace lavorano quattro dipendenti. Proprio in base alla mole di lavoro saranno selezioni i “rami da sfrondare”.   

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