Consiglio comunale: ennesima sceneggiata
Il Sindaco legge un passaggio della lettera del consigliere al Prefetto. Gli assessori lasciano l'aula. Boccaccio contrattacca con "il dossier"
Il Sindaco legge un passaggio della lettera del consigliere al Prefetto. Gli assessori lasciano l'aula. Boccaccio contrattacca con "il dossier"
E’ finita con una nuova recita a soggetto. Il sindaco Oddone da una parte, il consigliere Boccaccio dall’altra. E il capogruppo di Maggioranza Esposito a fare da contrappunto. Anzi è iniziata perché l’invettiva del primo cittadino contro l’avversario politico è arrivata in apertura di serata. Al termine assessori e consiglieri sono usciti. Non è mancato il numero legale ma il primo punto all’ordine del giorno presentato dallo stesso Boccaccio è stato discusso in modo surreale con il via vai di uomini della maggioranza per assicurare la regolarità della seduta, Gianni Viano in aula ma girato di spalle a chiacchierare con qualcuno fuori. Al cambio di argomento sono rientrati tutti ma lo stesso Oddone ha rinunciato a presiedere lasciando il compito al vice sindaco Sabrina Caneva.
Motivo dell’ennesimo gesto di protesta: un passaggio della lettera che Boccaccio ha inviato al Prefetto dopo la sospensione della seduta di 20 giorni fa per sollecitare un intervento e ottenere una rapida riconvocazione. “E’ naturale – si legge – registrare una crescente difficoltà da parte delle minoranze a partecipare all’agone democratico, tanto più nel contesto di una gravosa situazione istituzionale, che vede il Sindaco Oddone (…) coinvolto in delicatissime vicende giudiziarie (la tragedia del guado ndr)”.
“Questo passaggio – ha attaccato lo stesso primo cittadino in apertura – è indicativo del modo di intendere la politica del consigliere Boccaccio: non battaglia ma anche aspra ma attacchi personali. Il fine giustifica i mezzi, basta ottenere il risultato che interessa”. “Sto predisponendo un dossier – è stata la risposta dell’ingegnere – sui comportamenti del Sindaco. La diffido dal portare avanti altri comportamenti antidemocratici altrimenti saranno sottoposti al vaglio dell’autorità giudiziaria”. “Il nostro gruppo – è poi intervenuto Mario Esposito – esprime una grande amarezza che nasce soprattutto sul piano umano quando rispetto al nostro sindaco si usano argomentazioni che mai avremmo voluto ascoltare”. E ancora: “Non sarebbe giusto questa sera far mancare il numero legale ma dobbiamo, a tutela della dignità dell’istituzione che rappresentiamo, dare un ulteriore segnale”.