Liceo Pascal: è polemica sull’assegnazione dei crediti
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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
11 Ottobre 2011
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Liceo Pascal: è polemica sull’assegnazione dei crediti

Studenti informati solo a settembre della modifica dei criteri, Quelli con la media dell'8 si son visti assegnare punteggi minori

Studenti informati solo a settembre della modifica dei criteri, Quelli con la media dell'8 si son visti assegnare punteggi minori

Mentre si sta risolvendo la questione sollevata dai ragazzi del Barletti per la soppressione della segreteria dell’istituto, sono gli studenti del Liceo Pascal a polemizzare questa settimana con la dirigenza della loro scuola. Motivo del contendere l’assegnazione dei crediti formativi che sono la diretta conseguenza dei voti in pagella. La beffa colpisce i più diligenti delle classi quinte di quest’anno che, per effetto d’una legge emanata nel 2009 dal Ministero dell’Istruzione, hanno ottenuto un punteggio minore di quel che s’aspettavano: la fascia di coloro che hanno una media da 8,1 a 10 dava diritto a 6, 7 o 8 crediti. Ora per averne 7 oppure 8 la media dev’essere tra 9,1 e 10. I ragazzi sono stati informati del cambiamento solo nel mese di settembre.

Se per avere il massimo dei crediti (otto per le classi terze e quarte, nove per le quinte) era da sempre bastata la media dell’otto, con il Decreto Ministeriale del 16 dicembre 2009, è diventata necessaria la media del nove. La circolare che ha messo al corrente docenti e alunni aggiungeva: “Questa suddivisione non è stata applicata sino ad ora nell’attribuzione del credito scolastico, da qui la necessità di rettificare il punteggio attribuito, operazione che non comporta nessuna valutazione ma è semplicemente la correzione di un errore materiale”. Minore impatto ha avuto la novità sugli studenti delle Madri Pie che hanno ricevuto a casa una comunicazione scritta dei cambiamenti.

Personalmente – ci ha dichiarato uno studente “colpito” dalle nuove norme – nel mio percorso scolastico, ho sempre incontrato insegnanti che svolgono la propria professione con passione e serietà, sono disponibili all’ascolto e capaci di incoraggiare allo studio. Ho avuto compagni e conosciuto ragazzi pieni di qualità da scoprire e talenti da impiegare, dipinti troppo spesso diversamente da quello che sono in realtà, da una società che si ostina a vederli in un altro modo.

Allora dov’è stato l’errore: nella parte amministrativa e burocratica?” Questi interrogativi lasciano perplessi gli studenti che si sentono un po’ presi per i fondelli. È chiaro che uno studia per se stesso e non per il voto, però la situazione, alla fine dei giochi, è davvero curiosa. Se si è trattato di una mancata comunicazione, si tratta d’una mancanza della scuola. I ragazzi che si sono impegnati, meritandosi ottimi risultati, seguendo le regole e mostrando un interesse particolare per le lezioni, saranno penalizzati. 

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