Sciopero al Barletti: “Non siamo di serie B”
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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
4 Ottobre 2011
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Sciopero al Barletti: “Non siamo di serie B”

Corteo fino alla sede centrale dell'istituto: la minaccia di sciopero a oltranza. Dopo il precedente del corso di Scienze soppresso ora tolgono la segreteria

Corteo fino alla sede centrale dell'istituto: la minaccia di sciopero a oltranza. Dopo il precedente del corso di Scienze soppresso ora tolgono la segreteria

La soppressione della segreteria interna è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Oltre cento studenti sono scesi in strada ieri mattina per affermare a pieni polmoni di non far parte di una scuola di serie B. Sono gli iscritti all’Itis Barletti di via Galliera. In fila si sono recati verso la presidenza del polo scolastico di via Pastorino, la sede designata una volta che sarà completato lo spostamento delle aule dal centro città. “Ci trattano in tutto e per tutto come una succursale – ci ha dichiarato Matteo Palladino, candidato rappresentante d’istituto – ma siamo una scuola a tutti gli effetti, con pari dignità rispetto al Pascal e alla Ragioneria. Hanno spostato il biennio di Scienze applicate al liceo, ci privano dei servizi e siamo sempre tagliati fuori da progetti e attività. Ora basta”.

La soppressione della segreteria sarebbe, a detta della dirigenza un effetto dei tagli: l’impiegata del Barletti è stata richiamata in centrale proprio per ricoprire un posto rimasto vacante. “Parlerò con il personale e vedremo se sarà possibile riattivare l’ufficio tre volte a settimana” ha spiegato il preside, ingegner Alessandro Laguzzi che dopo una pausa di riflessione ha accettato di confrontarsi con i ragazzi. Di fatto quest’ultimi aspetteranno fino a lunedì prossimo ma minacciano lo sciopero a oltranza.  “Al Pascal ci sono la Settimana dello sport, una rete wireless e una serie di incontri a cui non veniamo mai invitati. Perché?”.

Fra gli slogan utilizzati dagli studenti uno riporta alla vicenda di dodici mesi fa che portò alla soppressione del corso di scienze: (“Ci avete tolto il biennio di scienze applicate, almeno i banchi ce li lasciate?”). In quel caso a nulla valsero le proteste dei genitori per evitare la perdita per l’istituto. Sull’argomento è tornata di recente anche il Provveditore agli studi Paola D’Alessandro spiegando che in sede di  organico di diritto (quando l’anno scolastico non era ancora concluso), la classe incriminata era composta da diciassette alunni: l’ingegner Alessandro Laguzzi ne aveva comunque proposto l’accorpamento con le terze del liceo Pascal. La D’Alessandro si era opposta dichiarando la piena funzionalità della classe ma successivamente, tra l’organico di diritto e quello di fatto (con  le cifre esatte dei bocciati), era stato proprio impossibile salvare la classe per mancanza di numeri, proprio come è successo al liceo Pascal dove le terze sono passate da tre a due.   

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