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Da Capriata “pernacchie” ad Alfano
Alla festa della Padania il leader della Lega Umberto Bossi torna a parlare di Padania: se lItalia va giù, la Padania va su. Il pubblico invoca la secessione
Alla festa della Padania il leader della Lega Umberto Bossi torna a parlare di Padania: ?se l?Italia va giù, la Padania va su?. Il pubblico invoca la ?secessione?
Passerà alla storia come “il discorso della pernacchia” quello di Umberto Bossi, domenica sera, a Capriata D’Orba. Il popolo padano, alessandrino e piemontese, ha atteso per oltre un’ora e mezza l’arrivo del loro leader, giunto sul palco della festa di Capriata alle 22,40, anziché alle 21. Ai cronisti che lo tempestavano di domande sulla manovra, ha risposto con una sonora pernacchia all’indirizzo del coordinatore nazionale del Pdl, Angelino Alfano che si è riproposto di convincere la Lega ad appoggiare la decisione sull’innalzamento dell’età pensionabile.
Dalla cittadina del basso Piemonte, un Bossi in camicia bianca e di buon umore, è ritornato sui temi cari, e caldi: la Padania, i tagli agli enti locali, il “salvataggio” delle pensioni. E lo ha fatto con toni insolitamente pacati. Ci ha pensato il pubblico, composto soprattutto da giovani, a scaldare l’atmosfera con inni alla “Padania libera”.
“La scelta che abbiamo dovuto fare era tra il taglio agli enti locali o alle pensioni. Abbiamo optato per i primi, perché riteniamo si possano trovare altre strade per aiutare i comuni, mentre non potevamo gravare sulle tasche degli anziani”, ha detto il senatore.
Anche il popolo leghista “fa fatica ad arrivare a fine mese”, ed era quindi impensabile incidere ulteriormente sulle pensioni, rimarca Bossi. Preoccupante quando dice che “è iniziato il declino dell’Italia”, un poco consolante, almeno per i leghisti, l’incitamento alla Padania che, invece “va su”. Ma tanto basta per scatenare l’urlo liberatorio del pubblico che invoca la “secessione padana”.
Anche il governatore del Piemonte Roberto Cota torna sui temi dei tagli agli enti locali: “i piccoli comuni sappiano che troveranno in noi una regione amica, saremo al loro fianco”. Questa mattina Cota ha nuovamente ricevuto a Torino una delegazione di sindaci giunti da tutta la regione per dire no al decreto taglia comuni.
Dalla cittadina del basso Piemonte, un Bossi in camicia bianca e di buon umore, è ritornato sui temi cari, e caldi: la Padania, i tagli agli enti locali, il “salvataggio” delle pensioni. E lo ha fatto con toni insolitamente pacati. Ci ha pensato il pubblico, composto soprattutto da giovani, a scaldare l’atmosfera con inni alla “Padania libera”.
“La scelta che abbiamo dovuto fare era tra il taglio agli enti locali o alle pensioni. Abbiamo optato per i primi, perché riteniamo si possano trovare altre strade per aiutare i comuni, mentre non potevamo gravare sulle tasche degli anziani”, ha detto il senatore.
Anche il popolo leghista “fa fatica ad arrivare a fine mese”, ed era quindi impensabile incidere ulteriormente sulle pensioni, rimarca Bossi. Preoccupante quando dice che “è iniziato il declino dell’Italia”, un poco consolante, almeno per i leghisti, l’incitamento alla Padania che, invece “va su”. Ma tanto basta per scatenare l’urlo liberatorio del pubblico che invoca la “secessione padana”.
Anche il governatore del Piemonte Roberto Cota torna sui temi dei tagli agli enti locali: “i piccoli comuni sappiano che troveranno in noi una regione amica, saremo al loro fianco”. Questa mattina Cota ha nuovamente ricevuto a Torino una delegazione di sindaci giunti da tutta la regione per dire no al decreto taglia comuni.