Commercio, l’affondo di Guglielmero: “Esperti nei posti giusti”
"Se il piano di qualificazione urbana fosse arrivato prima forse le cose sarebbero andare diversamente. Le condizioni politiche e della finanza sono cambiate"
"Se il piano di qualificazione urbana fosse arrivato prima forse le cose sarebbero andare diversamente. Le condizioni politiche e della finanza sono cambiate"
Il territorio in questo contesto viene sempre più penalizzato. Nel settore alimentare, dove il 70% è controllato dalla grande distribuzione, la tradizionale filiera corta costituita da “agricoltore – artigiano – commerciante” non esiste quasi più e i “prodotti a km. 0” rischiano di diventare una pia illusone. La realtà è che in provincia di Alessandria sono ormai 14 i comuni senza neanche un negozio. In 10 anni se ne è andato, senza che nessuno se ne accorgesse, il 30% dei piccoli esercizi commerciali (3000 unità) con la perdita di circa 10.000 posti di lavoro”. Ad Ovada però continua a tener banco la polemica sulla Ztl… “In realtà – afferma Guglielmero – esistono anche soluzioni non traumatiche che potrebbero essere attuate, se si volesse.
Per esempio si potrebbe installare una sbarra all’imbocco di via San Paolo e sistemare un pannello con un display indicante il numero di posti liberi nei parcheggi a pagamento nel centro. Ovviamente ci vorrebbero dei controlli molo puntuali per evitare abusi. In questo modo si regolerebbe l’afflusso e si impedirebbe la circolazione selvaggia”. Il commercio ovadese comunque è in difficoltà e non da oggi. Il Comune avrebbe potuto fare di più per tutelare il settore?
“Una chance – ci dice ancora Guglielmero – era costituita dal Piano di Qualificazione Urbana. Oggi però la Regione ha smesso di finanziare questi strumenti. Il piano di Ovada è arrivato un po’ tardi, quando orma le condizioni politiche e della finanza pubblica erano cambiate. Se lo si fosse presentato qualche anno prima, forse le cose sarebbero andate diversamente ma, purtroppo, prima del 2009, c’è stata nell’ente locale una certa inerzia”. Il Comune ha le sue colpe ma i commercianti non sono del tutto innocenti…”
Naturalmente. Errori ce ne sono stati. La categoria non è stata abbastanza coesa e talvolta è mancata la necessaria lungimiranza.
Occorre investire sulla promozione delle attività commerciali, non solo ad Ovada, ma un po’ in tutti centri zona della provincia. Insomma bisogna portare i consumatori nei centri storici con iniziative mirate. E se i commercianti non lo capiscono, bisogna che sia la politica a costringerli a farlo. Ma ci vorrebbero degli esperti del settore nei posti giusti”.