Aree interne: l’Ovadese cerca fondi per lo sviluppo del territorio
La candidatura è approdata in Regione
OVADA – Un territorio in cui le colture agricole si sviluppano per il 20% della sua estensione, con una popolazione impiegata per il 30% in industria e servizi ed in cui il centro zona di Ovada concentra il 60% dell’occupazione. Una densità abitativa che solo a Ovada è superiore alla media nazionale con altri due comuni oltre i 100 abitanti per chilometro quadrato. Questa è la fotografia dell’Ovadese scattata nella relazione che illustra la candidatura del territorio alla Strategia Nazionale per le Aree Interne. Il testo elaborato dall’esperto Giampiero Lupatelli è stato presentato dieci giorni fa. La proposta messa a punto nel corso dei gruppi di lavoro, e sintetizzata nella relazione, suggerisce e spinge per la creazione di un Distretto produttivo della Biodiversità. «Per l’Ovadese – si legge – l’opportunità di re-interpretare l’immagine della propria vitivinicultura all’insegna della biodiversità è davvero molto forte ed allettante».
«L’Ovadese – ha spiegato Lupatelli – sta perfettamente nel concetto di area interna. La presenza della natura in quest’area è fondamentale e ci è piaciuta molto come elemento connotante della candidatura. L’auspicio è che una riqualificazione veda in questo elemento e del Dolcetto tipico di queste vigne un punto forte. Pensiamo ci siano tre buone ragioni per sperare in un successo. La nostra candidatura è tempestiva, partecipata attraverso quattro tavoli di lavoro tematici, ed efficace».
Filiera vitivinicola legata al Dolcetto, la forte identità conferita dalla presenza del Parco dell’Appennino Piemontese con la sua natura protetta e diversa, uno sviluppo indirizzato diversamente rispetto ai consueti flussi di urbanizzazione i punti caratterizzanti del territorio. L’equilibrio instabile tra centralità e isolamento dell’area di riferimento, tra biodiversità e connettività modesta, tra presenza di imprese e debolezza dei trasporti lo scenario in cui si muovono gli operatori economici. Tra le minacce una popolazione in là con gli anni, il depauperamento demografico; le opportunità di una valorizzazione del capitale umano e delle produzioni di qualità.
L’operazione, coordinata dal sindaco di Silvano d’Orba Pino Coco, mira a portare risorse sul territorio per incentivarne lo sviluppo. Si parla di 8 milioni di euro (nella migliore delle ipotesi) che servirebbero per infrastrutture, internet, una diversa declinazione dei servizi sanitari sul territorio, progetti per ora non ancora specificati. L’iniziativa ha ricevuto il plauso dei vertici regionali, fra questi l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, e dei parlamentari della Provincia di Alessandria. La concorrenza è fitta e qualificata. «Ogni iniziativa di lotta alla marginalità – il commento dell’onorevole Federico Fornaro al termine della presentazione – è ben accetta. Credo sia importante guardare a tutte le fondi di finanziamento in modo omogeneo. Per il futuro la digitalizzazione è l’assoluta priorità».