La ‘cassa’ cala nell’arco del trimestre, ma risale in un mese solo
Il periodico rapporto della Uil evidenzia un calo, anche in provincia di Alessandria, fra gennaio e marzo. Però il dato territoriale è subito tornato a salire
Il periodico rapporto della Uil evidenzia un calo, anche in provincia di Alessandria, fra gennaio e marzo. Però il dato territoriale è subito tornato a salire
Nel periodo gennaio-marzo, i lavoratori piemontesi mensilmente tutelati sono stati 28.756, in calo di 39.428 unità rispetto allo stesso periodo del 2016. Però il Piemonte è la regione con la maggiore richiesta di cassa integrazione, seguita dalla Lombardia e dal Veneto. Come ricorda Aldo Gregori, segretario provinciale Uil, i dati, però, sono parziali perché “carenti delle ore richieste al Fondo di integrazione salariale che ha sostituito la cassa integrazione in deroga per le aziende con più di cinque dipendenti”. E Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte, aggiunge che “con il venire meno degli incentivi alle assunzioni, i dati riflettono le reali condizioni del mercato del lavoro”. Per Guglielmo Loy, segretario confederale nazionale Uil, siamo in presenza “di uno strumento che dopo una lunga fase di rodaggio, sta mostrando alcuni limiti strutturali che incidono drammaticamente sulla necessaria e tempestiva erogazione del sostegno al reddito di quei lavoratori che stanno attendendo risposte: una platea di circa 43.000 lavoratori e in prospettiva una vasta platea composta da chi opera in aziende, soprattutto nel terziario, turismo e spettacolo, che non hanno la cassa integrazione straordinaria e ordinaria”.