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‘Riso amaro’ dal sapore cambogiano
Oggi a Roma incontro al ministero dell'Agricoltura per denunciare le speculazioni e gli inganni che mettono a rischio il primato dellItalia in Europa. Coldiretti in prima linea, le valutazioni di Confagricoltura e Cia, i numeri del comparto alessandrino
Oggi a Roma incontro al ministero dell'Agricoltura per denunciare le speculazioni e gli inganni che mettono a rischio il primato dellItalia in Europa. Coldiretti in prima linea, le valutazioni di Confagricoltura e Cia, i numeri del comparto alessandrino
Anche Alessandria sarà presente, come annuncia una nota dell’organizzazione provinciale. “Con oltre 116.000 ettari, 1.100 aziende e una produzione di otto milioni di quintali, il Piemonte rappresenta la più importante realtà risicola, a livello provinciale gli ettari sono circa 7.800” precisa sempre la nota. Rispetto al problema della produzione risicola e alla crescente importazione di riso dall’estero e in particolare dalla Cambogia, la Coldiretti ha scelto una forma di protesta che non trova d’accordo le altre organizzazioni. Anche se sia la Cia (Confederazione italiana agricoltori), sia Confagricoltura concordano in pieno sul problema, a partire dalla etichettatura e trasparenza della filiera, sino alla difesa dalle importazioni. Il nodo è nella industria di trasformazione che richiede grandi quantità di prodotto che non può arrivare totalmente dalle coltivazioni che in Italia si concentrano quasi esclusivamente al nord. “La mancanza di tracciabilità sulle etichette rende tutto più difficile e confonde il consumatore, oltre a non rispettare quel ‘Made in Italy’ che tutti si dicono pronti a difendere” è il commento che si raccoglie nelle associazioni di categoria. La distribuzione territoriale della risicoltura è concentrata nel nord della provincia con circa duecento aziende associate a Coldiretti, mentre Confagricoltura Alessandria conta su una novantina di aziende, quasi tutte casalesi che coprono una superficie di circa 5.100 ettari che rappresentano il 60 per cento della cifra totale dei risicoltori provinciali (8.500/8.600 ettari, comprendendo anche alcune aree più vicine all’Alessandrino). La Cia rappresenta una quindicina di aziende che operano su 1.500 ettari.