Biblioteche: non solo libri, ma luoghi moderni
Una foto d'archivio della biblioteca
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Biblioteche: non solo libri, ma luoghi moderni

La maggior parte del lavoro nelle piccole biblioteche dipende dall’impegno dei volontari; a Cremolino si chiedono collaborazione e testi per accrescere il numero di volumi

La maggior parte del lavoro nelle piccole biblioteche dipende dall’impegno dei volontari; a Cremolino si chiedono collaborazione e testi per accrescere il numero di volumi

MOLARE – Ben lontane dall’immagine di strutture seriose, popolate solo da cosiddetti “topi da biblioteca”, le biblioteche dell’Ovadese sono luoghi che, mantenendo la loro realtà culturale, risultano ricchi di iniziative e di proposte. Partendo da quella di Ovada dove presentazioni di libri, mostre, incontri con i bambini e trasferte per la visione di spettacoli teatrali, sono all’ordine del giorno, non da meno si mostrano quelle dei paesi del territorio. “L’apertura di quella di Rocca Grimalda, un paio di anni fa – afferma una volontaria- ha permesso al nostro paese di arricchirsi di incontri che avvengono non solo fra i residenti, ma anche con  le altre biblioteche attraverso una rete di scambio”.

Non solo cultura letteraria ma anche corsi di vario genere che insegnano e divertono, come racconta Nadia: “A Lerma ne ho seguito un paio: uno per imparare a realizzare bigiotteria con una tecnica particolare e l’altro per fare baschi di lana. Un modo tranquillo, anche per i più giovani, per uscire di casa e fare due chiacchiere restando comunque in paese”. Curiosando e chiacchierando risulta che la biblioteca, indipendentemente dal paese in cui si trova, piace agli ovadesi. Fabio, trasfertista, ritiene sia un luogo importante per la società nel suo complesso: “Qui da noi facciamo già moltissimo, considerata la dimensione della nostra zona. Nelle città più grandi, una bella biblioteca ricca di proposte, personale appassionato e di idee, migliora decisamente la qualità della vita. Viaggiando per lavoro, ho scoperto che in molti posti il valore sociale delle biblioteche pubbliche è ampiamente riconosciuto: si va in biblioteca non solo per accedere a libri e altri media, ma anche per stare in un posto tranquillo, per trovare risorse di ricerca, per accedere ai computer e per essere aiutati con le pratiche burocratiche”.

Da non dimenticare, inoltre, che la maggior parte del lavoro nelle biblioteche dipende dall’impegno dei volontari. A questo proposito, il Comune di Molare, nell’ambito del rinnovo del consiglio bibliotecario, invita gli interessati di presentare domanda per l’iscrizione dei nominativi nell’apposito elenco del “Gruppo di volontariato” entro il 23 novembre. In piena riorganizzazione anche la biblioteca di Cremolino che richiede collaborazione e testi per accrescere il numero di volumi disponibili al pubblico. Per informazioni ci si può rivolgere agli uffici comunali o allo IAT in Piazza San Bernardino ogni sabato mattina dalle 11 alle 12.

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