Artigiani: formazione per rispondere alla crisi
A breve partiranno gli stage nelle aziende locali organizzati con la Casa di Carità Arti e Mestieri. Ma il dato fotografa una realtà in cui si sono volatilizzate cento aziende
A breve partiranno gli stage nelle aziende locali organizzati con la Casa di Carità Arti e Mestieri. Ma il dato fotografa una realtà in cui si sono volatilizzate cento aziende
OVADA – Sono 42 i ragazzi pronti ad approdare nelle piccole e medie aziende artigiane dell’Ovadese per stage e periodi di formazione nel quadro della collaborazione avviata tra le associazioni di categoria, Confartigianato e CNA e la Casa di Carità Arti e Mestieri. Investire in formazione e cultura artigianale è una scelta fondamentale per dare una risposta di prospettiva alla crisi. Quest’ultima si fa sentire eccome sul settore da sempre traino dell’economia ovadese. Secondo l’ultimo dato sarebbero un centinaio le realtà andate perdute dall’inizio della crisi: “La chiusura di aziende di grande esperienza – spiegano dalla Confartigianato – rende molto alto il valore perduto in questi anni. Fortunatamente a bilanciare in parte c’è stata qualche apertura”.Per ottenere una vetrina supplementare, sei imprese locali stanno esponendo fino alla chiusura presso la Fiera di Primavera a Genova: “Siamo ottimisti perché in questo periodo occorrono, ancora di più, impegno e costanza per stare sul mercato, farsi conoscere e affrontare con coraggio i tempi non facili della nostra economia”. Si tratta di Nespolo divani, Ambientare di Mario Albertelli, Marmi Arata, Fabbro Mininno, Bieffe serramenti, ospitate in un’unica isola di 160 metri quadri nel settore «casa», in cui vendere il «pacchetto Ovada» per intero, e il mobilificio Carosio&Olivieri, nel padiglione dei mobilieri.
Nella foto, Mario Lottero, presidente di Confartigianato Ovada
