Movida: quella convivenza difficile…
Ogni anno nel periodo estivo si ripropone una diatribe pressochè irrisolvibile
Un plauso alla “movida” ovadese di recente è arrivato anche da un nostro lettore che ci ha inviato un video poi pubblicato su Ovada on Line, riassunto in musica, dello scenario del centro storico di venerdì scorso con la “Serata campagnola” di “Vivi Ovada”. Una parte vecchia più animata, un numero maggiore di iniziative e occasioni per viverla, sembrano i punti di partenza di una strategia che abbia come fine ultimo una prospettiva di sviluppo nuova per un’area in forte sofferenza. C’è però il rovescio della medaglia sotto forma delle tante lamentele sollevate dai cittadini che di notte non riescono a dormire. Urla e schiamazzi, un problema ricorrente in questa parte dell’anno, da parte di chi con la bella stagione trascorre all’aperto anche le ore della notte. Ritrovi principali per i giovani le piazze principali della città: piazza XX Settembre, l’area attigua all’ingresso di Parco Pertini chiuso dopo una certa ora, piazza Assunta. Un problema che sfugge alla disciplina che il Comune ha voluto introdurre con la modifica del piano di zonizzazione acustica entrato in vigore qualche mese fa. Nei contorni generali, il provvedimento mira a superare il vecchio regolamento standard ancora vigente che prevede soglie di rumore, di 45 – 50 decibel a seconda dei casi che possono essere superate con apposite deroghe. «L’adeguamento si basa sul criterio dei decibel e non dell’orario – ha spiegato in più di un’occasione Grazia di Palma al suo secondo mandato da assessore all’Urbanistica –. La soglia delle emissioni acustiche, pertanto, potrà variare tra una zona residenziale (tipo corso Saracco) ed una mista (centro storico)».
Questa considerazione vale però per gli eventi come lo shopping estivo al venerdì e le manifestazioni come Beat Circus o i concerto all’aperto. Bel altro discorso è la fruizione ordinaria degli spazi pubblici. «Abbiamo provato di tutto – spiega un’abitante dell’area di piazza XX – tra segnalazioni i comune e alle forze dell’ordine ma nulla di fatto è cambiato in questi anni. Dopo una certa ora si urla, si gioca a pallone, si scorazza con i motorini. Inutile dire che per chi deve riposare diventa difficile». Le impressioni non cambiano tra piazza Assunta, via Cairoli e l’ingresso di via San Paolo. Trovare un compromesso sembra impossibile. «Per mettere un po’ di musica fino a mezzanotte – racconta un esercente di piazza Assunta – ci siamo sempre fatti carico di permessi e una burocrazia che fa crescere i nostri costi. Ora le cose vanno un po’ meglio. Ma in generale non è facile la nostra vita nel centro storico».